venerdì 30 marzo 2007

Lavori in corso (aggiornamento)

A causa di una serie di intoppi di varia natura (di cui i più importanti nella forma di grossi parallelepipedi di cemento armato) ci è voluto più del previsto, ma l'impianto elettrico è quasi finito.

Se tutto va bene domattina si stacca il vecchio impianto e si collega il nuovo, domenica sera si trasloca e lunedì si parte con l'imbiancatura e tutto il resto.

Con ogni probabilità il prossimo post sarà scritto grazie alla corrente elettrica fornita da un terzetto di fili da 2,5 mm nuovi di zecca.

mercoledì 28 marzo 2007

Non è un clone

È anche peggio dell'originale.

Voti strumentali

Nel centrodestra si fa tutto questo gran parlare sul fatto che l'UDC abbia o meno favorito il governo approvando al Senato il rifinanziamento delle missioni all'estero, ma si dimentica (scientemente e con dolo) un punto fondamentale.

La cosa veramente scandalosa di tutta questa faccenda è che fa passare totalmente in secondo piano l'oggetto del voto, a prescindere da come la si pensi a riguardo.

Tutto si riduce a far cadere o meno il Governo e la materia del contendere risulta del tutto ininfluente, trasformando il voto in una farsa strumentale.

Quanto alla questione dei senatori a vita, anche questa è una polemica totalmente faziosa e fasulla. Primo: l'istituto dei senatori a vita è previsto dalla Costituzione ed è risibile che lo si critichi o meno a seconda del voto che questi esprimono; secondo: non è scritto da nessuna parte che una maggioranza debba reggersi unicamente sulle proprie forze e debba sempre votare compatta e bulgara a favore del Governo, a prescindere, ancora una volta, dall'oggetto della discussione.

Tanto più che l'attuale situazione al Senato è frutto di una orribile legge elettorale, confezionata dal centrodestra proprio a questo scopo. Criticarne oggi i frutti con sì tanta veemenza è espressione di un'ipocrisia senza confini.

Il Governo deve avere la maggioranza in Parlamento, non importa da quale parte venga il consenso. Può piacere o meno, ma è così che funziona.

Da ultimo, asserire che questa maggioranza debba essere espressa unicamente da coloro che sono stati eletti è veramente la critica più ridicola di tutte: ad oggi, in Parlamento, di scelto da noi non c'è proprio nessuno.

martedì 27 marzo 2007

Alla faccia della sicurezza

Una serie di incidenti. Uno dopo l'altro. Motociclisti che finiscono a terra per l'asfalto scivoloso. Motivo? La cera lasciata dalle fiaccole utilizzate dai manifestanti che lunedì sera sono scesi in piazza a Milano a favore della sicurezza.

Mi dispiace per i motociclisti che son caduti, ma la cosa ha veramente del tragicomico.

lunedì 26 marzo 2007

Il clone

Dopo fiumi di parole spesi contro la fecondazione in vitro e le manipolazioni genetiche, scopriamo che a capo della CEI è stato messo un clone di Ruini.

Non c'è più religione.

giovedì 15 marzo 2007

Milano, 14 marzo 2007: Andy Timmons Band

Vi avevo raccomandato di andare a vederlo. Non siete potuti venire? In tal caso vi siete persi uno dei più bei concerti degli ultimi tempi, almeno per gli amanti del rock "chitarroso". Io e la dolce metà non potevamo mancare.

Arriviamo sul posto alle nove e le porte sono ancora chiuse. Ad attendere l'apertura non siamo in molti, qualche decina di persone in tutto. È certo che, com'era prevedibile, non si registrerà il tutto esaurito.

Dopo qualche minuto Andy esce dalla porta principale, accolto da un applauso, con la chitarra in spalla e trascinando un trolley. Per un attimo temiamo che debba dirci che il concerto non si fa più, invece sta solo andando a mangiare qualcosa.

Guardandomi intorno scorgo tra la gente un volto noto. È Franco, vecchia conoscenza e un tempo nostro personale spacciatore di musica strumentale. Lo raggiungo e facciamo due chiacchiere, ingannando piacevolmente l'attesa.

Finalmente aprono le porte ed entriamo nel locale. Paghiamo il dovuto (15 euro), ritiriamo il biglietto (nella inusuale forma di un timbro sulla mano, mah...) e siamo nella sala.

Il palco è pronto. In prima fila fanno bella mostra di sé le chitarre Molinelli e l'amplificatore Cicogniani Imperium di Tony De Gruttola, muscoloso chitarrista dell'omonima band di supporto.

Scambiamo qualche altra chiacchiera con Franco e, arrivate le dieci, il concerto inizia. Tony De Gruttola propone un misto di brani originali, tratti dal suo album "03", e cover di chitarristi famosi dalle dita veloci, tra cui Joe Satriani e Greg Howe.

La band è composta da quattro elementi: chitarra, basso, batteria e tastiere. Niente voce, tutto strumentale. Una quarantina di minuti di esibizione in tutto, complessivamente piacevoli, ma viziati da un utilizzo eccessivo di tecnica chitarristica, che a tratti pare inappropriato e poco musicale (quello che solitamente in gergo si definisce "sboronaggio").

Ancora una quindicina di minuti di attesa e alle undici la Andy Timmons Band sale finalmente sul palco. Si tratta di un power trio, con Andy Timmons alla chitarra, Mike Daane al basso e Mitch Marine alla batteria.

[Gear maniac mode on]
Andy ha un setup semplice ed efficace: due testate Mesa Boogie, una Stiletto e una Lonestar, che usa alternativamente grazie ad un GCX Audio Switcher della Voodoo Lab (già Digital Music Corporation) con relativa pedaliera Ground Control Pro, un TC Electronic G-Force per i ritardi e due casse Mesa Boogie Rectifier 4x12 con coni Celestion Vintage 30, più un paio di pedali, tra cui un wah-wah della Dunlop. Imbraccia la sua prima chitarra, una Ibanez AT-100, creata apposta per lui dalla casa giapponese ed oggi sostituita dalla AT-300.
[Gear maniac mode off]

Attaccano il primo pezzo e l'impatto è esplosivo. Il sound è compatto ed incisivo, con la chitarra di Andy che si amalgama perfettamente con le linee di basso di Mike, il tutto supportato dal drumming energico e preciso di Mitch.

La chitarra la fa ovviamente da padrona, ma Andy ha uno stile, pur tecnicamente formidabile, che è lontano anni luce dal tipico shredding tutto note e poco cuore. Al contrario il suo modo di suonare è estremamente espressivo, ritmico e melodico allo stesso tempo. Anche quando si cimenta alla voce, con risultati più che buoni, dimostra di mantenere sempre l'attenzione al brano, alla musica, più che al suo strumento.

Quando suona sembra quasi che ti stia parlando, che ti stia raccontando una storia, una poesia rock. Ogni vibrato è un verso, ogni bending un richiamo, ogni prodezza tecnica semplicemente una licenza poetica.

Durante alcuni dei brani più melodici e trascinanti mi sono anche emozionato, cosa che accade assai raramente quando si assiste ad un concerto e che, quando accade, è una sensazione bellissima.

È meglio che mi fermi qui, prima eccedere con la retorica. La prossima volta che questo favoloso musicista tornerà ad esibirsi dalle nostre parti sarò certamente in prima fila.

E spero anche voi.

mercoledì 14 marzo 2007

Andy Timmons Band a Milano

Stasera al Transilvania Live di via Paravia 59 a Milano, concerto della Andy Timmons Band.

Andateci. Non dico altro.

martedì 13 marzo 2007

Lavori in corso

I lavori sono iniziati da una settimana e la casa è ormai un cantiere a tutti gli effetti.

Tutti i mobili sono stati scostati dai muri e il rumore del trapano e del martello echeggia dalle nove del mattino alle cinque di pomeriggio.

Ci vorranno almeno un'altra decina di giorni prima che l'impianto elettrico sia ultimato. Poi, finalmente, smetterò di sentire la radio ogni volta che accendo un amplificatore.

martedì 6 marzo 2007

Il dato è tratto /5 - Il giorno più lungo

Il week end scorso è stato decisamente il più duro. Questa volta il nemico era un osso particolarmente duro, l'ostacolo più ostico da superare, al pari del mostro finale in un videogioco, della finale in un mondiale di calcio, del dolce in un pranzo di nozze: la libreria.

(Immaginare musichina di sottofondo tetra e foriera di sventure.)

Il sabato è iniziato tardi. La sera prima avevo un concerto qui (andato molto bene, grazie) e siamo rientrati oltre le tre di notte, così ci siamo alzati con molto comodo.

Verso mezzogiorno sono andato a (ri)portare la macchina dal meccanico, il cui fanalino posteriore sinistro ha avuto un incontro ravvicinato con un palo e la cui ruota anteriore destra continua ad emettere rumori sinistri (o è la sinistra che emette rumori destri? boh).

Al ritorno giusto il tempo di sistemare un po' e mangiare qualcosa e sono dovuto uscire per recarmi, in mezzi, al quinto appuntamento col ciclo di seminari di chitarra che sto frequentando dallo scorso autunno, lasciando alla dolce metà l'arduo compito di proseguire la battaglia.

Sono tornato poco dopo le sei e mezza, giusto in tempo dare un po' d'aiuto, fino all'ora di cena.

Verso le undici meno un quarto sono uscito, sempre in mezzi, per andare al mago, dove ho trascorso piacevolmente la serata con Wego, Ale, il Burga, Andy, Cris, Rusty e tutti gli altri. Fortunatamente al ritorno mi ha dato un passaggio il buon Wego, risparmiandomi la spedizione col tram.

E fin qui il sabato.

La domenica è stata il giorno della conquista della libreria. Il giorno più lungo.
Il nemico ha resistito sino all'ultimo, scagliandoci contro interi plotoni di acari e polvere, ma abbiamo resistito con coraggio, lottando impavidi, l'aspirapolvere sempre al nostro fianco, fino a quando non l'abbiamo confinato nella sua prigione di cartone.

Nonostante il fazzoletto legato su naso e bocca, stile bandito del far west, la mia maledetta allergia ne ha risentito non poco e, a distanza di due giorni, le mie vie respiratorie sono ancora molto provate, con tosse e naso liquefatto.

Tuttavia ne è valsa la pena e oggi, finalmente, sono iniziati i lavori.

Tra qualche giorno avremo un impianto elettrico nuovo.

giovedì 1 marzo 2007

Milano, 25 febbraio 2007: Blackfield

Domenica 25 febbraio, alla discoteca Alcatraz di Milano, si è tenuto un concerto dei Blackfield, duo che nasce dalla collaborazione tra l'eclettico leader dei Porcupine Tree, Steven Wilson, ed un cantante israeliano di nome Aviv Geffen, sconosciuto dalle nostre parti, ma a quanto pare popolarissimo dalle sue.

Volevo farne una rapida pseudo-recensione, ma il buon Vanamonde ne ha già scritta una molto esaustiva, alla quale rimando volentieri.

Il concerto in questione, giunto al termine di un fine settimana piuttosto pesante, ha avuto su di me un effetto particolarmente benefico. Nella musica dei Blackfield l'impronta wilsoniana è molto evidente, preponderante direi, ma, complice forse l'apporto dell'altra metà del duo, più cantautoriale, non presenta le spigolosità e la durezza degli ultimi lavori coi Porcupine Tree. È coinvolgente, avvolgente, dinamica, ma allo stesso tempo rilassante e distensiva.

La Paul Reed Smith e la voce di Wilson la fanno da padrone, ma il tessuto melodico dei brani è morbido e raffinato. In questo si vede forse maggiormente il contributo di Geffen, che a prima vista potrebbe sembrare di secondo piano.

Le voci dei due si integrano molto bene e, grazie anche a un registro molto simile, il loro alternarsi al microfono non produce alcun elemento di discontinuità.

In conclusione, consiglio vivamente l'ascolto dei due album di questo talentuoso duo (il secondo esce proprio oggi, se non erro), e se vi capita di vederli dal vivo, andateci. Ne vale la pena.