mercoledì 10 giugno 2015

Riunione di condominio... bavarese

Ieri sera sono andato per la prima volta ad una riunione di condominio. In quattro e più anni che sono proprietario di immobile non mi ero mai presentato. Questo tipo di riunioni, si sa, non sono proprio... come dire... invitanti.

Prima di passare al resoconto, c'è da fare un paio di premesse.

La prima è che il mio appartamento fa parte di in complesso piuttosto grande, comprendente qualche centinaio di unità abitative, ragione per cui queste riunioni possono essere piuttosto affollate.

La seconda è che vivo in Baviera e qui funziona tutto in modo piuttosto peculiare. A cominciare dal luogo della riunione.

Nell'immaginario collettivo le riunioni di condominio si tengono sempre in qualche scantinato, parrocchia, presso i locali dell'amministratore di condominio, in una sala comune del palazzo, quando questo ne sia dotato, ecc. Insomma, posti così.

Quella di ieri si teneva nella sala delle feste di un famoso ristorante-birreria locale. E siccome un'immagine val più di mille parole...



Appena arrivato, con un quarto d'oretta di anticipo (perché non si dica che gli italiani sono sempre in ritardo), la sala era già abbastanza piena (per quanto sia in anticipo, non potrò mai esserlo quanto gli autoctoni).

Non fosse stato per il tavolo degli speaker e lo schermo per il proiettore, più che ad un'assemblea di condominio, sarebbe sembrato di essere normalmente al ristorante: chi gustava il suo Wurstsalat, chi beveva la sua bella birra da mezzo litro, chi chiacchierava con il vicino addentando un Brezel.

Riconosco ad un tavolo in fondo due simpatici e arzilli vecchietti che abitano nella mia scala e vado a sedermi vicino a loro. Qualche chiacchiera di rito e chiedo loro se abbiano idea, secondo la loro esperienza, di quanto possa durare la riunione. La risposta mi gela il sangue: pare non se la siano mai cavata in meno di tre ore. (!)

Rassegnatomi a partecipare solo a un terzo della riunione (di più non potevo rimanere), attendo l'inizio, che avviene con puntualità teutonica alle 18:30:00 ora di Berlino (GMT+1).

Già dalle prime battute capisco che, se nella forma le cose appaiono molto diverse, nella sostanza sono assai più simili.

Ci sono più di trenta punti all'ordine del giorno e dopo la lettura di ogni singolo punto c'è sempre il puntuale vecchiaccio rompiballe che interviene, lamentandosi di questo e di quello, arrivando a volte ad accusare gli amministratori addirittura di truffa, con conseguenti mormorii di disapprovazione del resto della sala.

Il resto dell'ora scorre così, tra un battibecco ed un rimbrotto in bavarese.

L'unico punto all'ordine del giorno su cui mi interessava votare contro era purtroppo uno degli ultimi, così lascio delega agli arzilli vecchietti e me ne torno a casa.

In conclusione cambia l'abito, ma il monaco resta lo stesso (e vista la città in cui vivo, mai parafrasi di proverbio fu più azzeccata).

La birra però era buona.

lunedì 1 giugno 2015

Jogging?!

Ebbene sì, convinto dalla dolce metà ieri sera sono andato per la prima volta a fare jogging.

Oddio, non proprio: una breve sessione, massimo mezzora in tutto e senza forzare il ritmo, ma più che sufficiente per farmi un'idea.

Devo premettere che ho sempre guardato i joggers con un certo scetticismo, non scevro da un punta di derisione, dunque partivo decisamente prevenuto. Ho sempre dubitato dell'efficacia di questa forma di allenamento e l'ho sempre considerata poco più che una moda.

E invece devo ricredermi. È stata un'esperienza davvero piacevole, complice anche lo scenario bucolico del parco vicino casa. All'inizio ero decisamente rigido (il mio unico esercizio fisico consiste nel salire e scendere le scale di casa e in un po' di bicicletta, quando le condizioni meteorologiche lo consentono), ma dopo qualche minuto di moto le gambe andavano da sole.

Alla fine di questa corsetta/passeggiata mi sono sentito tonificato e rigenerato.

È proprio vero che non bisogna mai fermarsi ai preconcetti.

Chi sa che non diventi un'abitudine...

venerdì 29 maggio 2015

MIDI G.A.S. Part 1

Durante il mio ultimo attacco di G.A.S. (no, non soffro di aerofagia... per i non musicisti, è l'acronimo di Gear Acquisition Syndrome) e complice il malefico tentatore a nome eBay, mi sono accaparrato un paio di nuovi gingilli, che conto ti collaudare a dovere questo fine settimana.

Il primo è un'interfaccia Audio-MIDI IK Multimedia iRig Pro.


Si tratta di uno scatolotto delle dimensioni di mezzo pacchetto di sigarette, principalmente pensato per dispositivi mobili Apple (iPod, iPhone, iPad), ma utilizzabile anche con Mac e PC, dotato di un ingresso microfonico (-10db, phantom power 48V alimentato a pila), utilizzabile per microfoni o per qualsiasi strumento elettrico (chitarra, basso, violino, ecc.), e di un ingresso MIDI.

La mia idea è di utilizzarlo per avere sempre a disposizione un amplificatore "di emergenza" (iPhone/iPad+iRig Pro), ad esempio quando sono in viaggio, e per trasformare il mio iPad in un modulo sonoro, da pilotare con dei pads o con una chitarra MIDI.

Per quest'ultimo uso ho in mente di utilizzare principalmente l'app Animoog, che ho acquistato già da qualche tempo, sia per iPad che per iPhone.

Ma veniamo al secondo gingillo, anch'esso legato al mondo della chitarra MIDI: si tratta di un pick-up (o wireless guitar controller, come lo chiamano i suoi creatori) Fishman Triple Play.


Questo simpatico oggettino unisce in sé funzionalità che fino ad ora si potevano ottenere solo combinando due dispositivi: un pick-up esafonico, in grado cioè di catturare indipendentemente il segnale di ciascuna corda della chitarra, e un convertitore pitch-to-MIDI, in grado di convertire questi segnali -appunto- in messaggi MIDI.

A queste due funzionalità si aggiunge una terza utilissima caratteristica: la trasmissione dei segnali MIDI è wireless, vale a dire questi non viaggiano su un tradizionale cavo MIDI, bensì vengono trasmessi ad un ricevitore (della forma e dimensioni di una chiavetta USB), da inserire nel proprio PC o Mac.

L'unica limitazione di questa configurazione, anche se non da poco, è che non è possibile pilotare moduli sonori hardware, ma unicamente strumenti software. Tuttavia a ciò esiste già un rimedio, anche se non economicissimo: è sufficiente inserire il ricevitore USB, anzichè in un computer, in un dispositivo come il Kenton MIDI USB Host, ed ecco che si ha nuovamente a disposizione la familiare porta MIDI-Out, tramite la quale pilotare qualsiasi modulo sonoro.

Inoltre pare che la Fishman abbia in programma di mettere presto sul mercato un dispositivo simile, quale accessorio per il Triple Play.

Direi che come panoramica è stata fin troppo prolissa. Sotto con la prova pratica.

mercoledì 27 maggio 2015

È così difficile?

È così difficile evitare di candidare pregiudicati e indagati?

No, non lo è. O meglio, non lo sarebbe, se solo lo si volesse fare.

Per una semplice assunzione viene richiesto un Certificato del Casellario Giudiziario, ma per candidarsi a rappresentare i cittadini no. Curioso.

D'accordo, tecnicamente non è necessario avere la fedina penale pulita e non essere sotto inchiesta per candidarsi, ma sarebbe opportuno evitare che coloro che ci rappresenteranno abbiano a che fare (almeno) con quei reati che con questa rappresentanza sono incompatibili.

E invece nelle liste si trova di tutto: corruzione, concussione, reati di mafia, inchieste in corso e reati passati in giudicato. Non vi è limite.

E non nascondiamoci dietro un dito. Il fatto che la cosa accada in una lista apparentata non rende la cosa meno grave ed esente da controlli.

Perché poi la cosa esce solo adesso, a ridosso del silenzio pre-elettorale? Semplice: per una bieca volontà auto-assolutoria. "Sì, è vero, c'è un problema, ma ormai è tardi per porvi rimedio. Ci dispiace."

Troppo comodo.

In un momento in cui la politica più che mai vive una crisi di credibilità, ciò non fa altro che aggravare la situazione e finirà per incrementare ulteriormente l'astensionismo.

Ma forse anche questo, in fondo, è uno degli obbiettivi: meno siete e meglio vi possiamo controllare e manipolare.

Difficile sperare in un'Italia migliore, quando la logica delle clientele e dei piccoli potentati è e rimane più importante della legalità.

Come diceva sempre la buonanima di mio nonno: povera Italia.

giovedì 21 maggio 2015

A new hope...

... for this blog.

Forse, e sottolineo forse, ho trovato una funzione utile per questo blog. Se non per i pochi masochisti rimasti a leggere i miei post con cadenza ormai annuale, quantomeno per me stesso.

Quale funzione? Non vorrete mica che vi (o mi) rovini la sorpresa?!