Fare domande
Fare domande. È questo che un bravo giornalista dovrebbe saper fare. È questo che il cavaliere non ha mai sopportato nei giornalisti. Ed è probabilmente la cosa che più gli ha dato fastidio dell'intervista con Lucia Annunziata.
Prima di andarsene rimbrottando, come fanno i bambini dell'asilo quando il gioco non gli piace più, tra le altre cose, l'ha accusata di volerlo "mettere in difficoltà".
E che c'è di strano? Fare domande, anche scomode, rintuzzare, cercare di mettere in difficoltà. È esattamente questo che mi aspetto da un'intervista del genere, sempre che abbia come obbiettivo il far venire allo scoperto il proprio interlocutore e non il lasciarlo recitare indisturbato i propri proclami. Ed è esattamente questo che la giornalista in oggetto ha sempre fatto con tutti i precedenti intervistati.
Praticamente l'ha accusata di saper fare il proprio lavoro. Posso capirlo, essendo ormai abituato a cicisbei come Vespa e lacchè come Mentana, pronti ad assecondare ogni suo capriccio.
O forse ha semplicemente frainteso il titolo del programma: "in mezz'ora", sì, ma di comizio.
Peccato sia riuscito a farne solo metà, ma non v'è dubbio che si autorisarcirà. Con gli interessi.
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