giovedì 16 settembre 2004

Il mattino ha l'oro in bocca...

...oppure, come si dice alle volte, il buon giorno si vede dal mattino.
Spero proprio non sia vero, altrimenti questa sarà una giornata decisamente escrementizia.

Certe volte le giornate faticano proprio a decollare e, quando lo fanno, lo fanno male. A cominciare dal risveglio.
Sarà che ieri ho giochicchiato un po' troppo a lungo con dei nuovi software per registrare la chitarra, ma oggi proprio non riuscivo a staccarmi dal letto. Quando l'ho fatto, ovviamente, era già abbastanza tardi.

Non rinuncio all'abituale colazione ristoratrice, ma evito di radermi. Dieci minuti preziosi risparimiati, viva il look randagio.

Alla fine arrivo alla fermata alle nove meno dieci, più che in tempo per arrivare con un moderato ritardo. Ma il tram, come sempre accade quando ho un po' di fretta, è appena passato. Il successivo arriva più di dieci minuti dopo. Maledetto Murphy!

Salgo. Con me salgono i controllori. (E qui vi aspetterete che sia senza biglietto e mi becchi pure una bella multa. No, la sfiga non è arrivata fino a questo punto: sono abbonato.)

Con la velocità di una lumaca zoppa il futuristico veicolo si appresta a percorrere le ben sei fermate che mi separano dall'ufficio. Restiamo fermi qualche minuto alla prima fermata perché un controllore deve scendere e sta finendo di multare una signora. Vabbuò.

Riparte, avendo cura di beccare tutti i semafori rossi possibili, ed arriva alla fermata prima della mia. Fermi in coda ad un altro tram che non si decide a ripartire. Ri-vabbuò.

Un altro paio di semafori rossi ed arrivo finalmente alla mia fermata, decisamente sul filo del rasoio. Ma con un po' di fortuna posso ancora entrare per le nove e un quarto, senza essere costretto a prendere un permesso.

Affretto il passo, ci sono quasi... ecco.... il portone.... puff... arrivo... entro.... pant... sbircio l'orologio del tornello.....
Nove e sedici. Devo prendere un permesso. Fantastico.

Visto che ormai so già di dover prendere tre quarti d'ora di permesso, almeno non voglio prenderlo per un solo schifosissimo minuto di ritardo. Mi faccio una passeggiata ed entro alle nove e mezza. Eccheccavolo!

Non ho voglia di caffé, dunque evito il bar. Faccio un giro, così, tanto per ricordarmi come son fatti i dintorni dell'ufficio. Incrocio un ex-collega. Lo saluto. Non mi vede. Tira dritto.

Bene, è ora. Entro, salgo le scale, saluto velocemente i colleghi e siedo alla mia scrivania. Accendo il piccì e riprendo a scrivere il documento che avevo iniziato ieri...


Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
...

3 commenti:

Mikis ha detto...

Non per dire, ma la sfiga poteva colpire benissimo anche di più: ad esempio se ti fossi dimenticato l'abbonamento a casa...

Soloist ha detto...

Se mi dovesse capitare avrò cura di dare le tue generalità.

Soloist ha detto...

L'hai presa tu?
Comunque no, grazie. Dalla pure a Mikis.