mercoledì 27 maggio 2015

È così difficile?

È così difficile evitare di candidare pregiudicati e indagati?

No, non lo è. O meglio, non lo sarebbe, se solo lo si volesse fare.

Per una semplice assunzione viene richiesto un Certificato del Casellario Giudiziario, ma per candidarsi a rappresentare i cittadini no. Curioso.

D'accordo, tecnicamente non è necessario avere la fedina penale pulita e non essere sotto inchiesta per candidarsi, ma sarebbe opportuno evitare che coloro che ci rappresenteranno abbiano a che fare (almeno) con quei reati che con questa rappresentanza sono incompatibili.

E invece nelle liste si trova di tutto: corruzione, concussione, reati di mafia, inchieste in corso e reati passati in giudicato. Non vi è limite.

E non nascondiamoci dietro un dito. Il fatto che la cosa accada in una lista apparentata non rende la cosa meno grave ed esente da controlli.

Perché poi la cosa esce solo adesso, a ridosso del silenzio pre-elettorale? Semplice: per una bieca volontà auto-assolutoria. "Sì, è vero, c'è un problema, ma ormai è tardi per porvi rimedio. Ci dispiace."

Troppo comodo.

In un momento in cui la politica più che mai vive una crisi di credibilità, ciò non fa altro che aggravare la situazione e finirà per incrementare ulteriormente l'astensionismo.

Ma forse anche questo, in fondo, è uno degli obbiettivi: meno siete e meglio vi possiamo controllare e manipolare.

Difficile sperare in un'Italia migliore, quando la logica delle clientele e dei piccoli potentati è e rimane più importante della legalità.

Come diceva sempre la buonanima di mio nonno: povera Italia.

2 commenti:

francesco ha detto...

Amico mio,
nel meridione quei nomi impresentabili rappresentano un bacino di voti che fa gola ai front runner.
Per chi intende la politica solamente come gestione e potere, ormai vuota di ogni ideologia (in senso alto) e contenuto etico, questa constatazione è sufficiente a fargli accettare qualsivoglia condotta criminale od opaca.
E' sempre stato così nel PdL, ora tocca all'egemonico PD di Renzi.

Quindi, in definitiva, non vi è da chiedersi se sia possibile non candidare i delinquenti. Vi è da chiedersi che razza di macchina da consenso sia divenuto il partito-leggero di Renzi.

Soloist ha detto...

Concordo con l'analisi, caro Francesco.

Il fine giustifica i mezzi. Ed il potere giustifica qualsiasi patto col diavolo.

Il PD di Renzi è quasi più disgustoso del PdL, perché in più è gonfio di ipocrisia.