Non che nutra particolare simpatia per Barbareschi, ma questa volta lo quoto in pieno.
2 commenti:
Anonimo
ha detto...
Barbareschi ha ragione solo a metà. E' indiscutibile il fatto che la Bellucci sia una bella donna, ma non un'attrice (qualche giorno fa ho sentito Gianni Clerici dire che la Bellucci ha perso per lui tutto il suo fascino quando l'ha incontrata di persona e l'ha sentita parlare). Tutto il discorso sulla meritocrazia, però, c'entra poco. Alla fine, un'attrice non deve essere scelta perché è brava, ma perché fa vendere il film. Lamentarsi del fatto che la Bellucci lavora più della Mezzogiorno equivale a lamentarsi perché Moccia vende più di doris Lessing. In un mondo perfetto questo non accadrebbe, ma la mancanza di meritocrazia in Italia non c'entra. Del resto, la Bellucci ha lavorato anche con Coppola e con i Wachowski...
La mancanza di meritocrazia in Italia non c'entra, ma la mancanza di meritocrazia in genere sì. D'accordo con te sul fatto che questo non sia un mondo perfetto e che la logica del profitto prevalga quasi sempre su quella della qualità, ma il fatto che qualcosa sia inevitabile non lo rende meno sbagliato. Quanto all'espressività della Bellucci (pari a quella di uno stoccafisso norvegese congelato), è un dato oggettivo. ;-)
2 commenti:
Barbareschi ha ragione solo a metà.
E' indiscutibile il fatto che la Bellucci sia una bella donna, ma non un'attrice (qualche giorno fa ho sentito Gianni Clerici dire che la Bellucci ha perso per lui tutto il suo fascino quando l'ha incontrata di persona e l'ha sentita parlare).
Tutto il discorso sulla meritocrazia, però, c'entra poco. Alla fine, un'attrice non deve essere scelta perché è brava, ma perché fa vendere il film. Lamentarsi del fatto che la Bellucci lavora più della Mezzogiorno equivale a lamentarsi perché Moccia vende più di doris Lessing. In un mondo perfetto questo non accadrebbe, ma la mancanza di meritocrazia in Italia non c'entra. Del resto, la Bellucci ha lavorato anche con Coppola e con i Wachowski...
La mancanza di meritocrazia in Italia non c'entra, ma la mancanza di meritocrazia in genere sì.
D'accordo con te sul fatto che questo non sia un mondo perfetto e che la logica del profitto prevalga quasi sempre su quella della qualità, ma il fatto che qualcosa sia inevitabile non lo rende meno sbagliato.
Quanto all'espressività della Bellucci (pari a quella di uno stoccafisso norvegese congelato), è un dato oggettivo. ;-)
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