venerdì 16 novembre 2007

Monaco, 14 novembre 2007: André Nendza Quartet + Paolo Fresu

Mercoledì scorso mi trovavo a Monaco per lavoro e, dovendomi trattenere fino al giorno successivo, ho chiesto ad un collega del posto se vi fosse qualche locale con musica dal vivo in cui valesse la pena trascorrere la serata.

Mi è stato consigliato l'Unterfahrt, jazz club il cui programma prevedeva per la serata un concerto molto interessante: "André Nendza Quartet feat. Paolo Fresu".

Sì, proprio il nostro Paolo Fresu, di cui tanto avevo sentito parlare, ma che ancora non avevo avuto occasione di vedere dal vivo.

Nonostante non fosse più possibile prenotare, con l'incertezza di trovare un tavolo, io e la collega italiana che mi accompagnava abbiamo deciso di fare comunque un tentativo, salvo poi ripiegare su qualche altro locale in zona.

Sarà che siamo arrivati sul posto poco dopo l'apertura, attorno alle otto, sarà che la fortuna aiuta gli audaci, fatto sta che un tavolo c'era.

All'Unterfahrt, volendo, è anche possibile cenare, così abbiamo approfittato dell'anticipo per mettere qualcosa sotto i denti (una zuppa e un'insalata, entrambe molto buone) e ordinare la prima weißbier.

Il concerto inizia poco dopo le nove, dove una breve introduzione di André Nendza, della quale posso riferire poco, visto che con le lezioni di tedesco sono appena agli inizi.

La formazione è la seguente:


Suonano brani originali (o almeno identificati come tali dal mio orecchio poco avvezzo al jazz e a riconoscere gli standard) e fin da subito appare chiaro che ci troviamo di fronte a musicisti di alto livello, con una preparazione e un feeling con lo strumento veramente notevoli.

A colpirmi particolarmente sono stati il contrabbassista e leader del quartetto, André Nendza, la cui mole era paragonabile a quella del suo strumento e grande almeno quanto il suo talento, e il batterista, Christoph Hillmann, in grado di passare con disinvoltura dalla classica tecnica jazz ad un impostazione più moderna fino all'uso delle sole mani, sempre con una disinvoltura e un groove impeccabili.

Paolo Fresu è stato la vera star della serata. La sua tromba ha un qualcosa di arcano, quasi ipnotico. A tratti si ha l'impressione di essere come i topi di fronte al pifferaio magico: incantati.
Durante la serata ha utilizzato alternativamente due strumenti: un tromba "tradizionale", suonata per lo più con la sordina, e un'altra dall'aspetto decisamente più "antico", in ottone brunito e un po' più grande (mi si perdoni la descrizione decisamente da profano), probabilmente il suo strumento abituale.

Circa due ore di musica, con una pausa di mezz'ora, hanno accompagnato la serata, rendendola estremamente piacevole e rallentando le lancette dell'orologio. Alla fine sono rientrato in albergo verso l'una, soddisfatto e un po' allegro (complici le weißbier), con il serio proposito di tornare presto in questo simpatico club, a sentire altra buona musica.

Gute Nacht.

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