mercoledì 5 settembre 2007

Biondillite reprise

Da un mesetto a questa parte, poco prima di partire per le ferie, sono riuscito a riprendere un attività che amo particolarmente e che, ultimamente, avevo ingiustamente trascurato, preso com'ero da beghe di ogni genere: leggere.

Il tomo che ha avuto il merito della rottura del ghiaccio non poteva che essere l'ultimo lavoro dello scrittore del quale, tra le mura domestiche, non sono né l'unico né il maggiore estimatore: Gianni Biondillo.

"Il giovane sbirro" è un insieme di racconti aventi nuovamente come protagonista Michele Ferraro e, come si può desumere dal titolo, ne narra i primi anni in polizia, dall'apprendistato alla prima indagine a fianco dell'ispettore Lanza, dalla nascita della propria famiglia alla sua, inevitabile, distruzione.

Essendo un lettore intermittente (o "da comodino", come ho scritto nel mio profilo su Anobii), la formula del racconto mi è sempre stata particolarmente congeniale: mi consente di aprire e chiudere il libro di frequente, senza dover necessariamente lasciare qualcosa in sospeso.

Pur avendo preferito i romanzi precedenti, ho trovato questi racconti estremamente piacevoli e avvincenti e in questi giorni di vacanza raramente me ne sono separato. Certo, come mi aveva fatto notare il buon Vanamonde, in alcuni casi le idee sono sviluppate in modo forse un po' frettoloso, concludendo rapidamente trame che avrebbero meritato uno sviluppo un po' più approfondito. Ma si tratta di un peccato veniale.

Credo che la formula del romanzo sia semplicemente più congeniale all'autore, oltre che più adatta al suo stile, ma quest'ultimo appare evidente in tutta la sua freschezza e godibilità anche in questa forma narrativa più breve, ottenendo comunque l'effetto di tenere il lettore incollato alle pagine.

Il racconto che ho preferito è il più lungo, inframmezzato agli altri come un collante. In assoluto quello che più mi ha fatto stringere i pugni e scalpitare per la rabbia. Leggetelo e capirete perché.

3 commenti:

ubimario ha detto...

Lo compro alla prossima incursione in effelunga.
=)

Unknown ha detto...

Concordo in larga misura, anche se invece io preferisco leggere romanzi.

Il racconto dei boy Scout o quel che sono, pero', non mi è piaciuto per niente. Mi è suonato molto forzato, come se camilleri cercasse di scrivere uno splatter.

Soloist ha detto...

@ubimario: comprato?

@haymar: non ho scritto che preferisco i racconti ai romanzi, comunque sì, neanche io ho trovato convincente il racconto "dei boy scout".