Ennesimo caso giudiziario riguardante la scuola. In estrema sintesi, questa volta la colpa degli insegnanti (perché sempre loro è la colpa) sarebbe di non essersi accorti che il deficiente di turno molestava una ragazzina, da loro redarguita perché forse troppo poco vestita.
La novità è che questa volta, quanto ad accuse, hanno veramente sbancato: violenza sessuale. Tiè, così impari a fare l'educatore con uno stipendio da fame.
A me questa storia sembra l'ennesima ritorsione delle famiglie, che scaricano sulla scuola la responsabilità dei loro fallimenti, con la magistratura che gli dà corda.
Il caro paparino di turno forse dovrebbe preoccuparsi un po' di più di come manda, non dico in giro, ma almeno a scuola sua figlia, invece di meravigliarsi se poi un bullo brufoloso con gli ormoni in subbuglio si fa attizzare dalla mercanzia, dando la colpa ai professori, che non fanno pattugliamento antipalpeggio.
Si vedono continuamente ragazzine di scuola media andare in giro (s)vestite come delle battone. E non credo che si cambino tutte sull'autobus.
Occorre recuperare il senso della misura e ridare alla scuola il suo compito primario: quello di luogo di istruzione e formazione, e non di rimedio all'incapacità di mamma e papà.
Se questo commento dovesse apparire particolarmente duro e schierato è perché lo è.