Ipocrisie primaverili
A una settimana esatta dal concerto del Primo Maggio credo di poter finalmente fare un commento a freddo sulle sterili polemiche che ne sono seguite, senza correre rischio alcuno di alimentarle o dar loro più importanza di quanto non meritino.
Si è tanto parlato delle battute fatte da Andrea Rivera sul Vaticano e sulla Chiesa Cattolica, dimenticando che, appunto, di battute si trattava, di satira. A quanto pare l'insofferenza della politica e delle lobby (religiose e non) verso questa forma di comicità non è cambiata col governo.
Ho sentito giudizi gravissimi, dall'autoridicolizzante accusa di "terrorismo" lanciata dall'Osservatore Romano al blando "scriteriato" del Presidente del Consiglio, ma quello che nessuno ha evidenziato a sufficienza, neanche i Radicali che subito si sono schierati a difesa di Rivera, è che quanto espresso con quelle battute aveva una caratteristica fondamentale: era tremendamente vero, innegabile.
Sinceramente mi sarei aspettato ben altra indignazione.
E invece no: tutti a correre a dissociarsi, sindacati e organizzatori in testa. Evidentemente siamo di fronte all'ennesima ipocrisia di un paese in cui anche i vetero comunisti ormai votano per i democristiani.
Signori miei, il re è nudo e non è additando il buffone che ha il coraggio di ammetterlo che gli rimetterete i vestiti.
Per l'ennesima volta, vi supplico, recuperiamo uno straccio di laicità.
2 commenti:
E' appena uscito un libro interessante, a proposito:
PERCHE' NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI (E MENO CHE MAI CATTOLICI) Piergiorgio Odifreddi da longanesi.
Grazie della segnalazione. Tra l'altro ieri sera l'autore è stato ospite della Dandini.
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