Milano puzza.
Non che sia mai stata particolarmente profumata, ma da qualche anno a questa parte il tanfo ha raggiunto livelli insopportabili.
La cosa che puzza di più è - guarda un po' - l'aria.
Mi chiedo quando qualcuno troverà finalmente il coraggio di fare qualcosa di forte per contrastare il problema del traffico.
Non sarà l'unica fonte di inquinamento (ci sono anche i riscaldamenti, certo; le industrie no, quelle hanno chiuso tutte), ma è certamente il problema più serio a livello pedone.
È anche per questo che la gente non vive più la città. Ci spostiamo tutti in continuazione, come tante biglie impazzite, ma starsene in giro è una pena, sia a piedi, che in mezzi, che in macchina.
Non vediamo l'ora di andarci a chiudere tra quattro mura, siano esse quelle di casa o dell'ufficio, di un locale o di un cinema.
Finora tutti i (modesti) tentativi di fare qualcosa sono stati irrimediabilmente viziati da un errore di fondo. Non bastano i palliativi (come gli sporadici, inutili e ridicoli blocchi del traffico), non basta cercare di fornire alternative all'uso dell'auto: bisogna anche scoraggiarlo.
E per scoraggiarlo occorrono anche misure potenzialmente impopolari: pedaggi, chiusure al traffico privato e quant'altro.
I successori di Albertini & Co., chiunque saranno, avranno le palle per farlo?