Libertà di (dis)informazione
Uno degli argomenti di attualità del momento è, come tutti sanno, lo scandalo CIA-gate, con tutte le implicazioni che riguardano direttamente il nostro paese. A tal proposito ha fatto abbastanza scalpore una dichiarazione di Berlusconi, nella quale sembra (non prende mai una posizione netta, altrimenti poi è più difficile smentirla) volersi dissociare dalla guerra in Iraq, asserendo di aver più volte provato a dissuadere Bush dall'intraprenderla.
Bene. Ieri, nel bel mezzo dell'effetto novità, con già alcuni articoli dedicati alla questione dai quotidiani del giorno prima, mi trovavo a pranzo da mammà (tutte le precedenti rime sono rigorosamente involontarie) e ho approfittato dell'orario propizio per fare un esperimento-verità (questa, invece, è volontaria): mettere a confronto come avrebbero dato la notizia i telegiornali delle tre reti della televisione pubblica. La RAI.
Ecco il risultato:
- Ore 13.00 - TG2. La notizia non è nei titoli di testa. Seguo tutto il telegiornale: si parla dell'attentato a Nuova Dehli, dell'esodo in occasione del ponte, dell'immancabile calcio, di tutto, ma non una parola su Bush, CIA-gate, Niger-gate e sulle dichiarazioni di Berlusconi. Niente. Nulla. Come se niente fosse.
- Ore 13:30 - TG1. Vedi TG2.
- Ore 14:15 - TG3 Nazionale. La notizia non è nei titoli di testa, ma le viene dedicato un ampio servizio a metà telegiornale.
Ora, si pò discutere quanto si vuole sull'obbiettività dell'informazione, si possono fare tutte le polemiche sterili che si vuole, ma almeno bisognerebbe avere qualcosa di cui parlare.
Di fronte al nulla c'è poco da dire. Si possono solo allargare le braccia, rassegnarsi e cercare altrove.
P.S.: Un'interessante ricostruzione delle tappe del CIA-gate è consultabile qui, sul blog di Daniele Luttazzi. Significativamente scritta con una settimana buona di anticipo rispetto ai principali quotidiani nazionali.
2 commenti:
Oppure puoi sempre leggere (e prima comprare...) Libero -quello di Feltri- che riporta un'intervista a Berlusconi:
"...C'è ben altro. La rivelazione di una minaccia diretta a lui e al nostro Paese per via di kamikaze. La sua volontà di non fornire pretesti a che la violenza islamica si abbatta sull'Italia. Chi legge capirà molte cose del Berlusconi di questi tempi. Soprattutto perché abbia insistito tanto, da venerdì in poi, nel fornire un ritratto pacifista di se stesso e del nostro Paese. Non cedevole sul piano della lotta alla tirannide e al terrorismo, ma avverso all'offensiva armata contro l'Iraq. Alleato leale ma non servo degli Usa. Per questo la reiterata difesa dei nostri servizi segreti e del suo capo, Niccolò Pollari, nella vicenda del Niger-gate. C'è di mezzo - ritiene il premier - una questione di onore rispetto alla verità, ma anche la tutela della sicurezza nazionale. ..."
Ci sono due cose che sbircio in edicola quando voglio farmi quattro risate gratis: la prima è il Vernacoliere, la seconda la prima pagina di Libero.
Il vantaggio della prima pagina di Libero è che spesso puoi sbirciarla anche al bar, senza bisogno di passare dall'edicola.
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