Berlusconi minaccia la UE
Ennesima sparata di Big Silvio. Non pago dei tentativi di mettere a tacere qualsiasi forma di dissenso interno, facendosi beffe di principi sacrosanti quale la libertà di stampa e dimostrando per la Costituzione lo stesso rispetto che si ha per la carta igienica (e da ultimo senza risparmiare neppure la finora tanto servilmente riverita Chiesa Cattolica), questa volta ha rivolto la sua ira, ormai sempre peggio celata dai suoi sorrisi di plastica, verso la Commissione Europea. La colpa? Come per la maggior parte degli oggetti dei suoi strali, unicamente l'adempiere al proprio dovere.
Nel caso specifico il vero problema è, più in generale, che finché perdurerà il meccanismo dei veti, le istituzioni comunitarie avranno sempre sovranità limitata e saranno sempre potenziale oggetto di ricatto, anche da parte di quella caricatura di politico da avanspettacolo che è il "nostro" Presidente del Consiglio (qui maiuscolo unicamente per rispetto della carica, non certo di chi oggi la ricopre).
E a quelli che, di fronte alle sparate del superguitto nostrano, continuano a limitarsi a sorridere, dico che le loro risa prima o poi si trasformeranno in lacrime. I danni fatti oggi da questo arrogante parvenu, entrato in politica per mera convenienza personale, oltre ad estendersi bel al di fuori dei confini nazionali, sono destinati ad essere pagati negli anni a venire. Con gli interessi.
Povera Italia, diceva sempre la buon anima di mio nonno. Vista da fuori mette ancora più tristezza.
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