martedì 28 febbraio 2006

Fantastica promozione

Simpatici quelli di eBay.

Per i giorni dal 2 al 31 marzo hanno lanciato una fantastica promozione per chi mette in vendita libri e musica a prezzo fisso.

A fronte di una normale tariffa di inserzione variabile da €0,10 a €2,50, si accontentano di un fisso di €0,05. Generosi.

Ma la chicca sta nella commissione sul valore finale, ossia la percentuale dovuta a eBay a fronte di una vendita. Mentre la normale commissione sarebbe conteggiata ad aliquote decrescenti, da un massimo del 4,5% ad un minimo dell'1,5%, per tutta la durata della promozione l'aliquota è fissa. Splendido.

Peccato che sia fissa all'8%.

Vale a dire che, a fronte di un risparmio massimo di €2,45 sulla tariffa di inserzione, si paga una commissione sul valore finale che arriva a superare il doppio di quella normale.

Qualche esempio potrà aiutare a chiarire:


In conclusione, per prezzi di vendita fino a €10 la promozione fa risparmiare qualche centesimo, mentre per prezzi di vendita superiori a €10 si trasforma in una fregatura.

L'unico vantaggio sta nel fatto che, se l'oggetto non viene venduto, si perdono solo €0,05.

Non c'è che dire, eBay deve avere un ufficio marketing e promozioni molto creativo.

lunedì 27 febbraio 2006

Una lunga giornata in musica

Venerdì ferie.

All'alba di un concerto importante è sempre meglio essere riposati, così ho dormito fino a metà mattinata. La rimanente metà è stata proficuamente impiegata nella sistemazione dell'attrezzatura, nel rituale cambio corde alla fida Zion e nella preparazione delle valigie:

  • Cassa Engl 1x12 (con dentro un Celestion Vintage 30)

  • Valigia portapedali (con dentro wah-wah, pedaliera midi e alimentatore)

  • Custodia rigida (con dentro la Zion)

  • Flight case (con dentro il Pod Pro, indispensabile talismano contro le rotture dell'amplificazione)

  • Valigetta (con dentro cavi e attrezzi)

Recuperata la macchina e azzannato al volo un toast farcito, via alla volta della saletta, dove incontrare mezza band e la dolce metà ubimariomobilemunita e caricare tastiere, batteria e il resto della mia attrezzatura:
  • Testata Engl (con dentro le valvole)

  • Rack (con dentro l'Intellifex, l'accordatore e lo switcher)

  • Custodie rigide (con dentro la Hamer e la Peavey)

Lungo tragitto, prima nel traffico cittadino, complice anche la tappa per recuperare un'altra dolce metà, poi in quello extracittadino.

Come sempre quando abbiamo un concerto, piove.

Arriviamo a destinazione oltre le sei del pomeriggio. Metà dell'altro gruppo è già sul posto e ci dà una mano a scaricare. Comincia il tedio del montaggio.

Il palco è abbastanza grande da ospitarci comododamente tutti e cinque. Un po' meno per l'altro gruppo, che è di otto elementi.

Il sound check l'abbiamo fatto per primi, suonando per ultimi, ed è andato abbastanza liscio. Nonostante le spie scoreggione e povere di bassi, l'acustica sul palco è risultata più che discreta, cosa veramente rara.

Finito il check tutti a tavola per un cena veloce offerta dal locale, a base di affettati, formaggi, risotto e insalata. Non male.

L'altro gruppo ha iniziato alle 22:30, quando nel locale c'era ancora poca gente. Non che nel corso del concerto si sia riempito particolarmente, ma quando è arrivato il nostro turno qualche decìna di persone c'era.

Un po' di tensione iniziale, come sempre, e si comincia. La scaletta scorre senza particolari intoppi. Un po' di fatica sulla suite, dove ho fatto un po' di casino e ho dovuto improvvisare qualche cosa (molto meglio di Oneta dove avevo ciccato il tema - NdA). Nel complesso una buona prova da parte di tutti.

Alla fine siamo rimasti decisamente soddisfatti. In molti ci hanno fatto i complimenti e, cosa che mi ha fatto particolarmente piacere, il mio suono è piaciuto parecchio. Finalmente ho un setup che mi soddisfa (anche se non smette di evolversi).

Il tutto è stato registrato su 24 tracce in digitale (grazie al mitico Maurizio) e si potrebbe anche decidere di farne un bootleg.

Dopo aver salutato gli amici, abbiamo smontato con molta calma, dilungandoci in chiacchiere e dando fondo alle birre che c'erano in camerino.
Caricate le macchine, affrontata la tangenziale, scaricato in saletta, siamo arrivati a casa verso le cinque del mattino, stanchi, ma contenti.

Una lunga giornata in musica. Una bella esperienza, con l'ulteriore pregio di aver creato un sodalizio musicale che in maggio proporremo addirittura in Belgio.

venerdì 17 febbraio 2006

Grazie Stef

Ieri sera sono andato con Michele ad assistere ad un clinic (li chiamano così, bah) di Stef Burns, noto al pubblico italiano per essere da diversi anni chitarrista di Vasco Rossi.

Premetto che non sono un fan di Vasco e che di Vasco ieri sera si è parlato relativamente poco.

Tra l'altro, per chi non lo sapesse, Stef è anche l'attuale chitarrista di Huey Lewis and the News e in passato ha suonato con gente del calibro di Alice Cooper (in Hey Stoopid! e The Last Temptation) e Prince.

L'incontro (chiamarlo clinic proprio non mi piace) era gratuito per gli iscritti all'associazione Backline, che fa capo al noto negozio milanese di strumenti musicali Lucky Music e organizza diversi eventi di questo tipo durante l'anno.

Stef, del quale prima di ieri sapevo veramente poco, si è rivelato persona estremamente brillante, simpatica e disponibile, con uno spiccatto senso dell'umorismo. Non a caso lui stesso si definisce ironicamente un frustrated comedian.

Ha eseguito diversi brani, suonando su delle basi tratte dai suoi due lavori solisti, Swamp Tea (1999) e Bayshore Road (2005), quest'ultimo realizzato assieme al chitarrista fingerstyle Peppino D'Agostino per la Favored Nations, l'etichetta fondata da Steve Vai.

Tra un brano e l'altro si è intrattenuto con i presenti, circa 150 persone, rispondendo a domande, ponendosene da solo quando nessuno gliene faceva e a volte interrogando egli stesso il pubblico. Un vero istrione.

Le sue risposte sono sempre state molto divertenti e ironiche, rendendo l'immagine di uno che non ama prendersi troppo sul serio. Qualcuno ad esempio gli ha chiesto che tipo di esercizi fa per tenersi in allenamento e con che frequenza. Ha risposto che non ne fa, non più. Si limita a provare quando c'è qualcosa da provare, come quando suo figlio gli chiede "Dad! Dad! Play me that Green Day song!" e lui gliela suona ad orecchio (come ha fatto sul momento anche per noi). Infine ha commentato "ma forse avrei dovuto dire bugia... Tutti i giorni! Tre ore!".

Stef parla un più che discreto italiano, con uno spiccato accento californiano (è nato ad Oakland) che lo rende ancor più simpatico.

Verso la fine, stuzzicato dalla richiesta di uno spettatore, si è anche cimentato nel canto, eseguendo alcuni brani accompagnato unicamente dalla sua chitarra. Tra essi Power of Soul e Little Wing di Jimi Hendrix e Solitary Man di Neil Diamond, quest'ultima preceduta, nell'ilarità generale, dalla sua versione italiana resa famosa nel 1966 da Gianni Morandi: Se Perdo Anche Te.

Al termine della serata, quando tutti facevano la fila per scambiare due chiacchiere, farsi una foto con lui o chiedere un autografo, l'ho avvicinato anch'io e l'ho ringraziato, cogliendo l'occasione per regalargli una copia del nostro CD. Chi sa che non lo ascolti...

Riassumendo in poche parole: bei momenti in musica, non solo suonata.

Grazie Stef.

martedì 14 febbraio 2006

Parigi


Notre Dame
Originally uploaded by Soloist.
Di nuovo qui. Di nuovo per due giorni.

Città splendida. Al confronto Milano sembra ancor più grigia.

Milano rantola. Parigi vive, pulsa, colora.

In realtà non ho idea di come sia viverci, magari non è poi così diverso, ma tornarci di tanto in tanto, sia pure per lavoro, in fondo è sempre piacevole.
Ancor più se in compagnìa.

Senza dubbio preferisco essere mandato qui che a Londra.

Domani sarà un'altra giornata di lavoro, poi di nuovo a casa, a tarda sera.
Sarò stanco, senza dubbio, ma solo nel corpo.

Au revoir.

giovedì 9 febbraio 2006

A carnevale il condom non vale

"Il governo brasiliano distribuirà gratuitamente 25 milioni di preservativi durante il carnevale" per "arginare la diffusione del virus dell'Aids."

Lodevolissima iniziativa, a mio avviso.

Tuttavia "la chiesa romana denuncia che il programma di distribuzione gratuita dei preservativi incoraggia un comportamento sessuale disinvolto".

Come dire che regalare pannolini incoraggia a cagarsi addosso.

Inoltre "è contrario alle indicazioni redatte dal papato sulla contraccezione."

Indicazioni che tutti conosciamo ed apprezziamo per il loro realismo, la loro attualità e modernità.

Il massimo che si può sperare di ottenere da costoro è la depeccatizzazione dell'onanismo. Ma anche su quello non sarei troppo ottimista...

venerdì 3 febbraio 2006

Prevenire è meglio che curare

...recitava un vecchio spot di un dentifricio.

Ma dato che qui si parla di un po' più di qualche carie, perchè non fare una visita di controllo?

I centri di prevenzione sono in tutta Italia e chiedono solo un minimo di 15 euro di contributo (ma se gli date di più mica si offendono, anzi) per una visita, comprensivo dell'associazione annuale.

Oggi ho fatto un controllo cute-nei (con ben tre anni di ritardo), ma si possono fare tanti altri tipi di visite ed esami: cavo orale, pap-test, mammografia, ecc.

Proteggete la vostra salute e dategli una mano a proteggere quella degli altri.

(Però.... forse dovevo fare il pubblicitario.)

mercoledì 1 febbraio 2006

Yoga

Non faccio attività fisica di alcun tipo da parecchio e, se si esclude la breve parentesi dell'Aikido, provato un paio d'anni fa grazie a Lorenz, per arrivare all'ultima volta che ho fatto dello sport in maniera apprezzabile bisogna risalire ai tempi del liceo.

Il mio lavoro mi tiene inchiodato ad una scrivania, davanti a tastiera e monitor, per buona parte della giornata, cinque giorni a settimana. Per di più ho un carattere abbastanza nervosetto (per usare un eufemismo), che certo non mi aiuta a rimanere rilassato.

Come risultato ultimemente sono diventato un fascio di nervi. Pieno di tensioni e contratture, non solo a livello fisico.

Come se non bastasse, il mio hobby principale mi porta ad assumere posture abbastanza forzate e asimmetriche, finendo per essere un forte distensivo per la mente, ma un altrettanto evidente causa di irrigidimento per il corpo.

È chiaro che urge fare qualcosa, se non voglio ridurmi a un rottame.

Complice la necessità della dolce metà di fare qualcosa per i suoi atavici incriccamenti e su consiglio del suo osteopata, abbiamo deciso di provare con lo Yoga.

Ci siamo informati su quali centri ci siano nei dintorni di casa dove poterlo praticare e ne abbiamo individuati un paio, curiosamente a pochi metri l'uno dall'altro. Lunedì della settimana scorsa abbiamo fatto la lezione di prova in uno dei due, ieri sera nell'altro.

La prima impressione in entrambi i casi è stata molto favorevole. Anzi, posso dire senza timore di esagerazione che sia stata una vera scoperta. Illuminante.

Ho trovato lo Yoga al tempo stesso rilassante per la mente e tonificante per il corpo. Ti aiuta a portarti oltre i limiti autoimposti tramite la vita sedentaria, lo stress, le preoccupazioni, e lo fa in maniera gentile e graduale, senza forzature, con grande attenzione alla respirazione, suo strumento fondamentale.

Chiaramente queste sono solo le impressioni di uno per il quale fino a qualche giorno fa la parola Yoga era poco più dell'insieme di quattro lettere. Dietro c'è tutto un mondo da esplorare (per esempio ho scoperto di aver praticato una particolare tipologia di Yoga, tra le tante esistenti, denominata Hatha Yoga), impregnato di cultura e filosofia induista.

Tuttavia, senza necessariamente inoltrarsi in tutto ciò, è sufficiente provare. Lo consiglio vivamente. Potrebbe rivelarsi una piacevolissima sorpresa.

Tornando a noi, l'impatto è stato talmente positivo che ci siamo iscritti direttamente per tre mesi. Spero proprio in buoni risultati.

E sono fiducioso.