sabato 10 dicembre 2005

Friday night fever

Stanotte mi sono addormentato più o meno verso le quattro.

Ero a letto dall'una, ma non era molto facile dormire, visto il fracasso che facevano quelli di fianco.

Sicuramente un bella festa, per chi vi ha partecipato. Un po' meno per chi aveva la camera da letto nella stanza a fianco. Noi.

Pazienza. Smetteranno, mi sono detto.

Macché. Passano le due, le tre, e ancora il casino impera.

Prima o poi qualcuno nel palazzo si lamenterà, penso, visto che il rumore è a livelli da disturbo della quite pubblica. Mi è parso addirittura che giocassero a pallone.

E infatti, poco dopo le tre, qualcuno si lamenta. Peccato che lo faccia con la persona sbagliata.

La vecchia isterica che abita l'appartamento sottostante il nostro, coi suoi noti modi urbani e civili, comincia a picchiare con la scopa contro il suo soffitto, nonché mio pavimento, e di lí a poco telefona. A me.

Rispondo dal telefono accanto al letto, già immaginando chi possa essere. Il tempo di un annebbiato "pronto" e la megera comincia, al solito senza presentarsi, a vomitare i suoi improperi.

Resisto circa due decimi di secondo. "Senta signora, non siamo noi: sono quelli di fianco" e, senza poter replicare, l'attempata vipera incassa un telefono in faccia già da tempo ampiamente guadagnato.

Nessuno al di sopra del quinto piano può emettere un peto senza che la deficiente di sotto pensi che sono stato certamente io. Idiota e incivile. Prot.

Il casino è durato ancora un po', poi siamo finalmente riusciti a prendere sonno.

Buona notte. No, solo notte. Poca.

1 commento:

Anonimo ha detto...

:-{}
Povero