Negli ultimi tempi sono state adottate svariate norme igieniche a tutela della salute. La più eclatante è stata certamente il divieto di fumo nei locali pubblici, ma ve ne sono altre che, pur se meno pubblicizzate, non hanno mancato di modificare sensibilmente le nostre abitudini.
Una in particolare ha colpito la mia attenzione: la sparizione della zuccheriera.
Questo oggetto, che prima troneggiava sui banconi di tutti i bar, a volte semplice ed elegante, a volte ingombrante e kitsch, altre volte hi-tech e dotato di complicati meccanismi di apertura/chiusura automatica, è definitivamente andato in pensione, sostituito da una il più delle volte anonima ciotolina, piena di bustine.
Certo le bustine sono più igieniche, sigillate una ad una, (ed evitano spiacevoli episodi come quello, realmente accaduto nel paese paterno, del sempliciotto che usa il cucchiaino di servizio per girare il caffè, lo lecca e lo rimette tranquillamente nella zuccheriera e che, alle rimostranze del barista, risponde candidamente: "e ce m'aggiu cacatu?!?"), ma portano il cliente a trovarsi in situazioni alquanto scomode.
La mia tipica colazione al bar si svolge come segue: entro, ordino il cappuccino, scelgo la brioche, la prendo con l'apposito fazzolettino di carta, attendo il cappuccino cominciando a mangiucchiare la brioche, arriva il cappuccino, lo zucchero, lo giro, lo bevo finendo di mangiucchiare la brioche, pago, saluto, esco.
L'avvento delle malefiche bustine ha turbato profondamente questa mia abitudine. Questo perché, mentre con la fida zuccheriera bastava una mano per zuccherare il cappucino, ora con le odiose bustine ne servono due ed io ho già in mano la brioche!
Si pone dunque un serio dilemma: come aprire l'insidiosa bustina?
- Con due mani, posando la brioche sul bancone (antigienico)
- Con due mani, tenendo la brioche in bocca (animalesco)
- Con due mani, a brioche finita e cappuccino freddo (insoddisfacente)
- Con i denti, sputacchiando i frammenti di carta (cafone)
- Con acrobazia, cercando di aprire la bustina con due mani reggendo contemporaneamente la brioche (pericoloso)
E non ditemi di aspettare il cappuccino prima di prendere la
brioche. Piuttosto preferisco il pericolo.