mercoledì 9 febbraio 2005

Castelli in aria

"Il magistrato deve sentenziare secondo il comune sentire del popolo e ciò significa saper interpretare quel che, in un dato momento storico, è il sentimento popolare, cosa che naturalmente non significa giustizia sommaria" (Roberto Castelli, ministro della Giustizia)

Da quando i magistrati devono interpretare il "sentimento popolare"? Non mi risulta che la Costituzione gli attribuisca questo compito. E come poi? Fanno un sondaggio?

Seguendo questo ragionamento si può arrivare alla caccia alle streghe e, sì, proprio alla giustizia sommaria.

I magistrati devono attenersi alle leggi, promulgate dal parlamento, eletto dal popolo. Così si esprime la volontà (e non il sentimento) popolare.

Mi chiedo come sia possibile che un ministro della Giustizia pronunci tali assurdità.

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