giovedì 4 novembre 2004

Satira (2)

"Lungi da me il sentirmi un perseguitato politico [...] un vero intervento non c'era ancora, si trattava di un canovaccio di massima, ero pronto a discuterlo con autori e conduttore" (Paolo Hendel)

"Non si può fare politica a senso unico col pretesto della satira, o almeno non sul servizio pubblico pagato dagli italiani. Se poi Hendel o la Guzzanti lo vogliono fare nella tv privata o in un altro luogo, dove si pratica la politica faziosa camuffata da satira, padronissimi" (Michele Bonatesta - AN, membro della Commissione di Vigilanza sulla RAI)

Se c'è una cosa che mi manda in bestia sono i processi alle intenzioni ed il voler mettere a tutti i costi in mezzo qualcuno per i propri loschi scopi propagandistici. Se non c'era un testo, come si fa a parlare di "satira politica faziosa camuffata da satira"? Il tipico atteggiamento di chi ha la coda di paglia e molto da temere.

Una volta per esprimere un giudizio occorreva qualcosa da giudicare.
Ormai la misura è colma. Siamo alla censura preventiva.
Biagi/Santoro/Luttazzi/Guzzanti sono stati censurati per quel che hanno detto, Hendel per quel che avrebbe potuto dire. Alla faccia della libertà di espressione.
La RAI, proprio in quanto servizio pubblico (?), dovrebbe garantire questa libertà e non trattare gli Italiani come un branco di imbecilli incapaci di un giudizio autonomo.

Se poi vogliamo proprio parlare di faziosità, starei molto più attento al pulpito da cui viene la predica.

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