giovedì 27 aprile 2006

Divorzini

Lamberto Sposini lascia Mediaset, un divorzio annunciato dalle ripetute voci di conflitti con il direttore Carlo Rossella durante la campagna elettorale.
[...]
La prima delle incertezze, è su chi ricoprirà il ruolo di vicario: i vicedirettori rimasti al Tg5 [...] sono due, Rondoni e Pamparana, e sembrerebbe che sarà proprio quest'ultimo a ricoprire quel ruolo.

Ecco, sì. Pamparana come galoppino di Rossella ce lo vedo proprio bene.

E meno male che l'informazione è in mano alla sinistra...

mercoledì 19 aprile 2006

Qualche commento a freddo

Ora che è passata una settimana dal voto, anche se il carosello non è ancora finito, posso fare qualche commento a freddo.

Anzitutto vale la pena ricordare quanto queste siano state le elezioni dei paradossi e quanto entrambe le parti si siano coperte e si stiano coprendo di ridicolo.

D'Alema comincia ad esultare ai primi exit-poll, salvo poi doversi estremamente ridimensionare man mano che l'esito dello spoglio si fa più incerto.

Prodi invita a una grande festa di piazza il lunedì sera, senza aspettare il giorno successivo, come avrebbe voluto il buon senso, e si trova costretto ad aspettare fino alle tre di notte, per stappare una bottiglia di moscato con quattro sostenitori rincoglioniti e assonnati.

L'unico politico che saggiamente si rifiuta di fare commenti prima dei risultati definitivi è Matteo Salvini della Lega Nord (e questo è senza dubbio il paradosso più grande).

Il centrosinistra critica fortemente (e giustamente) la legge elettorale porcata voluta dal centrodestra, e poi vince anche grazie a quella.

Il firmatario della suddetta legge contesta il risultato sulla base di una norma fantasma della legge stessa, dimostrando di non averla riletta, di non averla scritta, di essere pesantemente in malafede o, ancora una volta, di non brillare per acume (ma il discreto seguito avuto dalla sua obbiezione dimostra che, in tal caso, sarebbe in nutrita compagnìa).

Il centrodestra perde anche a causa del voto degli italiani all'estero, fortemente voluto da Tremaglia, che non trova di meglio che definirlo irregolare e chiedere di ripeterlo.

Berlusconi propone una grande coalizione con quelli che fino a qualche giorno prima definiva bollitori di bambini e coglioni, senza per questo smettere di accusarli di brogli e riconoscere finalmente la sconfitta.

Il centrodestra continua a sottolineare come abbia preso più voti nelle regioni più produttive, senza che nessuno nel centrosinistra gli ricordi che il voto di ciascun italiano ha lo stesso peso, a prescindere da quanto "produce".

Il centrosinistra accusa il centrodestra di non saper perdere, ma nel frattempo fa di tutto per dimostrare di non saper vincere.

Sicuramente ho dimenticato qualcosa, ma il campionario mi sembra già sufficientemente esaustivo.

Ora manca solo la Moratti sindaco di Milano e questo avrà assunto definitivamente tutte le caratteristiche dell'anno di merda.

giovedì 13 aprile 2006

Chiamatemi Kowalski - Il Ritorno

Sono tutto intasato. Sarà raffreddore? Sarà allergia? Boh. Fatto sta che non ho la forza di raccontare nulla.

Dico solo che lo spettacolo mi è piaciuto molto, che ero in prima fila e che l'ho visto a scrocco.

Andateci coglioni! (cit.) Merita.

martedì 11 aprile 2006

Solo due parole

Che casino.

mercoledì 5 aprile 2006

Il mio miglior nemico

Visto stasera.

Tutto sommato una commedia simpatica e gradevole.

Muccino è in parte, anche se non convince al cento per cento. Verdone decisamente più a suo agio nel ruolo che interpreta, più o meno il solito, quello del mediocre, pavido e servile, ma in fondo sensibile e capace di sentimenti sinceri, pesantemente mutuato da Alberto Sordi.

Poco oltre la metà il film cambia completamente registro, quasi trasformandosi da commedia brillante a commedia sentimentale.

Consigliato per un mercoledì sera.

lunedì 3 aprile 2006

Il caimano

Visto sabato sera.

Non sono bravo quanto Vanamonde a scrivere recensioni, dunque eviterò di farlo e aspetterò pazientemente la sua.

Dico solo che il film non mi ha convinto. Se dovessi sintetizzare le mie impressioni con un aggettivo penso sceglierei "inconcludente".

Le storie narrate, quella del protagonista e quella del film che sta girando, rimangono quasi impermeabili l'una all'altra, come corressero su binari paralleli, e nessuna delle due trova un degno compimento.

Fatti salvi questi (importanti) difetti, il film non risulta comunque noioso, come alcuni mi avevano paventato.