martedì 13 dicembre 2005

Il Giudice Mastrangélo

Lo scorso lunedì sera, solleticato dal fatto che fosse ambientato a Lecce e su consiglio materno, ho visto la prima puntata de Il Giudice Mastrangelo, su Canale 5.

Devo dire che ne sono rimasto piuttosto deluso.

L'ambientazione era ovviamente stupenda, trattandosi di Lecce e dello splendido Salento.

La trama non era proprio il massimo dell'originalità (ho capito chi era l'assassino dipo circa quindici minuti), ma non è questo il problema.

La nota dolente sono i personaggi, tutti totalmente e irrimediabilmente fuori contesto. Gente così la trovi più facilmente nell'hinterland milanese che nel leccese. A cominciare dal protagonista.

Diego Abatantuono nei panni del leccese trapiantato al nord è credibile quanto Tony Sperandeo nei panni di uno svedese trapiantato a Palermo. Se sei nato e cresciuto nel Salento non c'è nulla al mondo che possa cancellarne completamente le tracce, tanto meno trasformarti in un perfetto prodotto del Giambellino.

Ma questa è solo la punta dell'iceberg. In tutta la serie non c'è neanche un personaggio il cui accento abbia la benché minima parvenza di leccese, fatta salva la segretaria del giudice, che con la sua parlata in stile Gegia dovrebbe forse risultare divertente, ma finisce per essere unicamente banale e patetica. Sarebbe stato meglio farla interpretare direttamente da Gegia, che almeno è di Galatina.

La cigliegina sulla torta è data dalla sorella del giudice e dal di lei marito, gli unici ad avere una parvenza di accento pugliese. Peccato si tratti di una sottospecie di barese/foggiano, che non si capisce cosa abbia a che vedere col Salento.

Per finire, all'interno di un dialogo viene nominata "Santa Cesaréa". Ora, mi si trovi anche una sola persona in tutto il Salento che non la chiami Santa Cesárea.

Tutto ciò potrà anche sembrare ininfluente agli occhi del telespettatore medio, ma per me che nel Salento sono nato è sufficiente a trasformare l'unico potenziale motivo di interesse nel deterrente più forte.

Recitava bene la sigla di Avanzi: "è un grosso rischio procreare dei piccini, se me li tiri sù coi film di Oldoini".

sabato 10 dicembre 2005

Friday night fever

Stanotte mi sono addormentato più o meno verso le quattro.

Ero a letto dall'una, ma non era molto facile dormire, visto il fracasso che facevano quelli di fianco.

Sicuramente un bella festa, per chi vi ha partecipato. Un po' meno per chi aveva la camera da letto nella stanza a fianco. Noi.

Pazienza. Smetteranno, mi sono detto.

Macché. Passano le due, le tre, e ancora il casino impera.

Prima o poi qualcuno nel palazzo si lamenterà, penso, visto che il rumore è a livelli da disturbo della quite pubblica. Mi è parso addirittura che giocassero a pallone.

E infatti, poco dopo le tre, qualcuno si lamenta. Peccato che lo faccia con la persona sbagliata.

La vecchia isterica che abita l'appartamento sottostante il nostro, coi suoi noti modi urbani e civili, comincia a picchiare con la scopa contro il suo soffitto, nonché mio pavimento, e di lí a poco telefona. A me.

Rispondo dal telefono accanto al letto, già immaginando chi possa essere. Il tempo di un annebbiato "pronto" e la megera comincia, al solito senza presentarsi, a vomitare i suoi improperi.

Resisto circa due decimi di secondo. "Senta signora, non siamo noi: sono quelli di fianco" e, senza poter replicare, l'attempata vipera incassa un telefono in faccia già da tempo ampiamente guadagnato.

Nessuno al di sopra del quinto piano può emettere un peto senza che la deficiente di sotto pensi che sono stato certamente io. Idiota e incivile. Prot.

Il casino è durato ancora un po', poi siamo finalmente riusciti a prendere sonno.

Buona notte. No, solo notte. Poca.

martedì 6 dicembre 2005

Crimini aziendali

Siamo sicuri che non ci sia un qualche articolo della Convenzione di Ginevra che proibsce di indire riunioni alle 8:30 del mattino?

No? Male. Dovrebbe esserci.

sabato 3 dicembre 2005

Nevica

Non so da quanto, non più di un paio d'ore.

Prima pioveva e faceva un freddo cane. Per questo siamo tornati a casa invece di passare fuori il resto della serata, dopo l'aperitivo.

Ora è già tutto imbiancato.

Fortuna che domani non devo andare a lavorare. Sfortuna che valga solo per me.

Ho fame. Mi farei un caffelatte coi biscotti.

martedì 29 novembre 2005

Harry Potter and the Goblet of Fire

Visto oggi in lingua originale all'orrido Cinema Silvio.

Decisamente carino e ben fatto. Rispetto al libro molti dettagli sono ovviamente trascurati, ma nel complesso la trama è resa piuttosto bene.

Gli unici temi ai quali mi sarebbe piaciuto fosse stato dato maggiore risalto sono la Quidditch World Cup, i tormentati sentimenti di Harry per Cho e le vicende della famiglia Crouch, risolti tutti in maniera piuttosto rapida. Ma sono conscio del fatto che non fossero irrinunciabili.

Unico appunto a caldo: il finale mi è sembrato decisamente troppo affrettato.

Non capisco il perché del PG 13. Forse perché ci scappano i morti? Risibile. L'episodio precedente mi era parso decisamente più cupo ed inquietante.

Penso che presto lo rivedrò in Italiano.

Consigliato.

lunedì 21 novembre 2005

Trasferte sofferte

Non solo ti mandano in trasferta, ma ti devi pure organizzare da solo e smazzarti tutta la burocrazia del caso.

Compila richieste online sulla intranet aziendale, richiedi la validazione al responsabile, specifica i voli, l'albergo, chiedi un anticipo (ché l'albergo te lo prenotano, ma non te lo pagano), aspetta i biglietti e spera che te li mandino in tempo.

Una volta c'erano esseri umani che si occupavano di queste cose, gente con cui potevi parlare, che ti dava una mano. Ora ci sono moduli, richieste e procedure idiote, pensate e realizzate da chi sa quale ditta di consulenza.

Il risultato è che, a due mesi dall'ultima trasferta, ancora non mi hanno rimborsato tutto quello che avevo speso. Si fanno anticipare i soldi dai dipendenti e poi glieli ridanno con calma. Con estrema calma. Manco fossi andato a divertirmi.

Parto mercoledì sera e solo stamattina ho compilato il ciarpame. Stando alla procedura non ho fatto la richiesta con l'anticipo previsto dalla circolare vattelapesca e la prenotazione non è garantita.

Bene. Facciano come gli pare. Se non prenotano non parto. Del resto cosa me ne frega? Anzi, se non dovessi partire sarei pure più contento. Almeno mi risparmierei le scartoffie e i rendiconti che mi aspettano al ritorno.

mercoledì 16 novembre 2005

Uso e abuso

Prima timida ammissione degli USA sull'uso del fosforo bianco come arma chimica a Falluja.

"L'abbiamo utilizzato come arma incendiaria contro combattenti nemici", ha dichiarato, rispondendo a una domanda, il tenente colonnello Barry Venable. "Il fosforo bianco è un'arma convenzionale, non è un'arma chimica. Non è illegale"

Giustificazione alquanto risibile, oltre che falsa. È legale come tracciante, non come arma, e sostenere che non sia un agente chimico vuol dire negare l'evidenza (ultimamente sport preferito della diplomazia statunitense).

Non sorprende il fatto che gli USA si oppongano strenuamente al riconoscimento di qualsiasi corte internazionale. Rischierebbero di sedere più spesso al banco degli imputati che a quello dei giudici.

Non si può svincolare la legalità di qualcosa dall'uso che se ne fa.

Anche l'acido muriatico è perfettamente legale: si usa per pulire i cessi. Non per questo è legale scioglierci dentro le persone.

martedì 15 novembre 2005

Cui prodest?

Si è tanto parlato della norma inserita, poi tolta, poi reinserita nella nuova Finanziaria, secondo la quale gli immobili di proprietà della Chiesa non saranno più soggetti ad ICI, anche se adibiti a fini commerciali.

Quello che però nessuno ha ancora spiegato o cercato di spiegare è il perché.

Non parlo dei motivi reali, ma della giustificazione ufficiale della cosa.

Per che diavolo (o per che santo), in un momento in cui si sta chiaramente raschiando il fondo del barile, dobbiamo fare regali di questa portata? Cui prodest?

mercoledì 9 novembre 2005

Le inchieste esistono ancora

Solo non viene dato loro il risalto che meritano.

Molto più importante disquisire di quanto gli Italiani siano educati o maleducati, di come si apparecchia la tavola, di unioni che finiscono in TV.

Chi ancora avesse voglia di annoiarsi con un po' di giornalismo di vecchio stampo può dare un'occhiata a questa inchiesta di RaiNews24.

Sempre che abbia lo stomaco abbastanza forte per farlo.

venerdì 4 novembre 2005

Il dilemma del cappuccino

Negli ultimi tempi sono state adottate svariate norme igieniche a tutela della salute. La più eclatante è stata certamente il divieto di fumo nei locali pubblici, ma ve ne sono altre che, pur se meno pubblicizzate, non hanno mancato di modificare sensibilmente le nostre abitudini.

Una in particolare ha colpito la mia attenzione: la sparizione della zuccheriera.

Questo oggetto, che prima troneggiava sui banconi di tutti i bar, a volte semplice ed elegante, a volte ingombrante e kitsch, altre volte hi-tech e dotato di complicati meccanismi di apertura/chiusura automatica, è definitivamente andato in pensione, sostituito da una il più delle volte anonima ciotolina, piena di bustine.

Certo le bustine sono più igieniche, sigillate una ad una, (ed evitano spiacevoli episodi come quello, realmente accaduto nel paese paterno, del sempliciotto che usa il cucchiaino di servizio per girare il caffè, lo lecca e lo rimette tranquillamente nella zuccheriera e che, alle rimostranze del barista, risponde candidamente: "e ce m'aggiu cacatu?!?"), ma portano il cliente a trovarsi in situazioni alquanto scomode.

La mia tipica colazione al bar si svolge come segue: entro, ordino il cappuccino, scelgo la brioche, la prendo con l'apposito fazzolettino di carta, attendo il cappuccino cominciando a mangiucchiare la brioche, arriva il cappuccino, lo zucchero, lo giro, lo bevo finendo di mangiucchiare la brioche, pago, saluto, esco.

L'avvento delle malefiche bustine ha turbato profondamente questa mia abitudine. Questo perché, mentre con la fida zuccheriera bastava una mano per zuccherare il cappucino, ora con le odiose bustine ne servono due ed io ho già in mano la brioche!

Si pone dunque un serio dilemma: come aprire l'insidiosa bustina?

  1. Con due mani, posando la brioche sul bancone (antigienico)

  2. Con due mani, tenendo la brioche in bocca (animalesco)

  3. Con due mani, a brioche finita e cappuccino freddo (insoddisfacente)

  4. Con i denti, sputacchiando i frammenti di carta (cafone)

  5. Con acrobazia, cercando di aprire la bustina con due mani reggendo contemporaneamente la brioche (pericoloso)

E non ditemi di aspettare il cappuccino prima di prendere la brioche. Piuttosto preferisco il pericolo.

lunedì 31 ottobre 2005

Libertà di (dis)informazione

Uno degli argomenti di attualità del momento è, come tutti sanno, lo scandalo CIA-gate, con tutte le implicazioni che riguardano direttamente il nostro paese. A tal proposito ha fatto abbastanza scalpore una dichiarazione di Berlusconi, nella quale sembra (non prende mai una posizione netta, altrimenti poi è più difficile smentirla) volersi dissociare dalla guerra in Iraq, asserendo di aver più volte provato a dissuadere Bush dall'intraprenderla.

Bene. Ieri, nel bel mezzo dell'effetto novità, con già alcuni articoli dedicati alla questione dai quotidiani del giorno prima, mi trovavo a pranzo da mammà (tutte le precedenti rime sono rigorosamente involontarie) e ho approfittato dell'orario propizio per fare un esperimento-verità (questa, invece, è volontaria): mettere a confronto come avrebbero dato la notizia i telegiornali delle tre reti della televisione pubblica. La RAI.

Ecco il risultato:


  • Ore 13.00 - TG2. La notizia non è nei titoli di testa. Seguo tutto il telegiornale: si parla dell'attentato a Nuova Dehli, dell'esodo in occasione del ponte, dell'immancabile calcio, di tutto, ma non una parola su Bush, CIA-gate, Niger-gate e sulle dichiarazioni di Berlusconi. Niente. Nulla. Come se niente fosse.

  • Ore 13:30 - TG1. Vedi TG2.

  • Ore 14:15 - TG3 Nazionale. La notizia non è nei titoli di testa, ma le viene dedicato un ampio servizio a metà telegiornale.


Ora, si pò discutere quanto si vuole sull'obbiettività dell'informazione, si possono fare tutte le polemiche sterili che si vuole, ma almeno bisognerebbe avere qualcosa di cui parlare.

Di fronte al nulla c'è poco da dire. Si possono solo allargare le braccia, rassegnarsi e cercare altrove.

P.S.: Un'interessante ricostruzione delle tappe del CIA-gate è consultabile qui, sul blog di Daniele Luttazzi. Significativamente scritta con una settimana buona di anticipo rispetto ai principali quotidiani nazionali.

mercoledì 26 ottobre 2005

Sorpresina

Se non mi vedete più online durante il giorno è grazie alla sorpresina che ho trovato oggi.

Cambio forzato di proxy server. E quello nuovo è parecchio più blindato di quello vecchio.

lunedì 24 ottobre 2005

Il buon giorno di vede dal mattino

Se il buon giorno si vede dal mattino, oggi sarà una giornata di merda.

Cinquanta minuti per arrivare in ufficio.

All'arrivo ennesime grane altrui con conseguente tentato scaricabarile su di noi.

Quando (forse) uscirò, dovrò andare a riportare un aggeggio comprato sabato che non ne vuol aspere di funzionare come si deve.

Quanto manca a venerdì?

venerdì 21 ottobre 2005

Rockpolitik

Non l'ho visto, avevo le prove.

Se qualcuno mi raccontasse le sue impressioni mi farebbe cosa assai gradita.

giovedì 20 ottobre 2005

Disordine

Freddo, umido, pioggia. Quando il tempo è così non mi muovo. Mi trascino.

A casa c'è il solito casino. Cerco di venirne a capo. Vorrei suonare di più e non ci riesco.

Stasera prove, finalmente. Non ricordo l'ultima volta che abbiamo suonato in cinque.

C'è una decisione importante da prendere, che potrebbe cambiare le nostre priorità.

Palco, c'è bisogno di palco.

Certe volte mi inseguo senza riuscire a raggiungermi.

sabato 15 ottobre 2005

Finalmente doccia

Ore 9:00. Suona il citofono. È lui. L'idraulico.

Finalmente doccia calda.

giovedì 13 ottobre 2005

È uscito

Nostos

Peccato solo che la copetina sul cartonato non renda come avrei voluto. Il blu è quasi del tutto sparito e si perde buona parte dell'effetto.

Pazienza.

martedì 11 ottobre 2005

Una gran bella festa


La torta multipla
Originally uploaded by Soloist.
Prima ancora che un matrimonio è stata una gran bella festa. Una giornata trascorsa in allegria, tra amici vecchi e nuovi, per festeggiare due di noi che aggiungono un nuovo sigillo ad un'unione già consolidata negli anni, ma non dagli anni.

Auguri, Marco e Silvia. Di cuore.

giovedì 6 ottobre 2005

Spell with flickr

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mercoledì 5 ottobre 2005

Naftalina

Ho le prove: ormai l'inverno è arrivato. Scordiamoci l'autunno.

Quando sali sul tram e senti l'inconfondibile odore della naftalina non puoi più avere dubbi.

martedì 4 ottobre 2005

Esaurito

Non so perché, ma quando su dei manifesti ho letto:

Cesare Cremonini
Esaurito!

ho pensato "poveretto... sarà stressato dalle fan...".

lunedì 3 ottobre 2005

London memories

Un piccolo riassunto della mia ultima trasferta a Londra.

Partenza da Milano martedì pomeriggio, direttamente dall'ufficio, verso le 15:30. I commessi fanno casino e chiamano un taxi solo. Ovviamente non sono tra quelli che lo prendono e riesco a fermarne un altro solo una quindicina di minuti più tardi.

C'è la settimana della moda (da qui la difficoltà a trovare il taxi) e il tassista, per evitare il traffico, sceglie delle strade alternative quantomeno discutibili. Imbottigliati per più di mezz'ora. Bravo.

Arriviamo in aeroporto ancora in tempo per il check-in, ma discretamente trafelati, mentre chi ci ha preceduto l'ha già effettuato e sta gustando un caffè in tutta calma. Infami.

In seguito alle ultime disposizioni aziendali viaggiamo in economy anziché in business e ci sciroppiamo una discreta coda. Del resto di questi tempi bisogna tirare la cinghia.

Da qui in poi tutto fila liscio fino a Londra, dove arriviamo in serata.

L'albergo non è affatto male (e ci mancherebbe, per 150 sterline a notte), nonostante la vicinanza di Scotland Yard e Downing Street.

La serata non può che chiudersi all'insegna di una buona mangiata, che si tiene, su consiglio del consierge, presso un ottimo ristorante argentino a Soho. Il paradiso del carnivoro.

Smaltita la cena, si torna subito in albergo, ché la giornata seguente si prospetta pesante.

L'indomani inizia con una rapida colazione (rigorosamente non in albergo) e prosegue con una serie di riunioni di lavoro, interrotte solo da un fish & chips volante, i cui postumi si protrarranno fino a sera. Beware english food.

Al termine della giornata di lavoro andiamo a mangiare in un ristorante della City. Non abbiamo prenotato ("ma come? di mercoledì?!?") e ci tocca aspettare, ma la cameriera all'ingresso è gentile (e italiana), così decidiamo di restare. Il cibo è discreto, anche se non giustifica il costo (ma questo è vero per la maggior parte dei ristoranti londinesi, temo) e la serata scorre piacevole, nonostante il continuo parlare di lavoro della boss. Unica nota dolente: continuano a riempirti il bicchiere ogni volta che lo svuoti, cosa che odio. Ma che diavolo! E se non ne voglio più?!? Con questo sistema idiota sprechiamo un bicchiere dell'ottimo (e caro) vino ordinato, in quanto versato alla boss, che è già abbastanza sbronza anche quando non beve.

Il giorno seguente, dopo un'altra rapida colazione, visita ad un potenziale fornitore. Giornata di una noia mortale, interrotta solo dal pranzo in un ristorante francese molto carino. L'anatra è squisita (forse complice l'effetto scrocco, dato che pagava il fornitore).

Dopo la sessione del pomeriggio ci infiliamo in un taxi, all'interno del quale subiamo inermi i torrenti di parole della boss, che continuano a scorrere anche al gate, in attesa di imbarcarci.

Durante il viaggio i torrenti sono stranamente in secca, forse grazie alle notevoli turbolenze che tengono la boss intenta a pregare.

Atterrati sani e salvi, con un atterraggio ben migliore di quanto non facesse presagire il decollo, ci infiliamo in un taxi e torniamo a casa.

Trasferta discreta. Lavorato tanto, ma mangiato bene. Ripetibile.

giovedì 22 settembre 2005

Baratto

Fazio per Tremonti. Proprio un bel baratto.

L'unico commento che mi viene in mente è "hanno la faccia come il culo".

Quasi quasi vado a farmi un bel weekend al mare. Prima di esser costretto a pagare l'affitto.

Cronaca di una sfiga annunciata

Esco prima dall'ufficio, alle 13:48, e arrivo in saletta alle 14:15. Tutte le tastiere sono già in macchina. Carico anche la mia roba e, poco dopo le 15, partiamo.

Arriviamo poco dopo le 16, in tempo per effettuare il sound check, programmato per quell'ora. Non male, visto il traffico e i ben due restringimenti di carreggiata con conseguenti code.

Sono tutti in ritardo. Terribilmente in ritardo. Il palco è ancora spoglio. Scarichiamo e montiamo con estrema calma, dato che di fare il check in orario proprio non se ne parla.

Finito di montare comincia l'attesa. Altri fanno il check. Altri suonano (quasi nessuno come da programma). Si ammazza il tempo andandosene in giro per la città. Un'orrido gelato da McDonald's.

Il tempo, nonostante i foschi presagi dell'andata, regge molto bene, a parte un po' di freschino. Normale, in riva al lago. Specie al calar della sera.

Si fanno le 19:45 e possiamo fare il check. In tre (gli altri arriveranno un'ora dopo, a tragedia consumata). Quasi quattro ore di ritardo sul programma. Poco male.

Il check è rapido, dura al massimo un quarto d'ora. Nel frattempo arrivano anche i ragazzi che devono suonare prima di noi.

Tutto ok. Il sound è buono. Spengo. Metto le chitarre nella custodia. Sento una goccia.

Corri! Prendi i teli! Copri tutto! Occhio che si bagnano gli amplificatori! Sposta quelle aste! Ma porca...

Piove a dirotto.

Dopo una pizza (pessima), spiove. Arrivano anche gli altri.

Niente da fare: non si suona più. Smontiamo, carichiamo, torniamo, scarichiamo in saletta, andiamo a casa.

Ore 00:30. Buona notte.

La storia si ripete?

Domenico Siniscalco si è dimesso. [...] Secondo le prime indiscrezioni, Silvio Berlusconi sarebbe intenzionato a prendere l'interim dell'Economia.
Da La Repubblica di oggi.

No! Di nuovo no!

Ma è anche possibile che si vada a una crisi di governo e a un esecutivo di transizione che faccia la Finanziaria e porti il Paese fino ad eventuali elezioni anticipate forse a febbraio.

Su questo sono abbastanza scettico. Piuttosto che arrivare a elezioni anticipate si farebbe esplodere in Parlamento.
Ma se l'UDC molla e anche i suoi ministri si dimettono avrà poca scelta.

martedì 20 settembre 2005

Miss(ed) Italia

Dopo aver stirato qualche camicia e messo le corde nuove all'acustica vecchia, passo dalla cucina e trovo il televisore misteriosamente sintonizzato sulla finale di Miss Italia.

Nonostante l'ora tarda decido di fermarmi per vedere come va a finire, essendo già alle ultime sei.

Partono con le eliminazioni e, stranamente, azzecco in anticipo le tre finaliste. Tutte e tre more. Tutte e tre alte.

Un rapido sguardo e individuo le due che mi gustano di più. La terza non mi dice granchè: classica faccetta da brava ragazza che non disubbidisce mai a papà, fa tutto quello che dice mammà e dice sia le preghierine del mattino che quelle della sera.

Giusto il tempo per qualche vaccata del presentatore, decisamente insopportabile, e per una fugace inquadratura del presidente di giuria, un Bruce Willis chiaramente impaziente di levare le tende, e rivediamo le tre finaliste, una accanto all'altra, in bikini.

Le squadro. Quella di centro ha veramente un bel fisico, una spanna sopra le altre. Ed è anche una delle due che preferisco.

Ovviamente viene eliminata.

Rimangono in due: una piemontese, la cocchina di cui sopra, ed una sicula, gradevolmente mediterranea anche nell'aspetto e con un fare spigliato ed intrigante che non manca di suscitare qualche istinto animalesco.

Non ho dubbi su chi sceglierei.

Lo scocciatore con gli occhiali parte con una raffica di stupidissime domande personali, le cui risposte confermano decisamente l'impressione iniziale. Ne ricordo giusto un paio.

"Qual è il tuo attore preferito?" o qualcosa del genere. La cocchina risponde "Bruce Willis". Complimenti, tesoruccio di mamma. Una bella leccatina al presidente di giuria ci sta sempre bene.
La mediterranea riponde, con tono leggermente di sfida, "Jean-Claude Van Damme". Pazienza. Comunque apprezzabile lo spirito di indipendenza.

Sorvoliamo sulla squadra di calcio preferita (Juventus per entrambe) e passiamo al classico "sei fidanzata?". La cocchina, con sguardo stucchevolmente sognante, "sì". La mediterranea, con piglio battagliero, "assolutamente no!". Molto bene. Brava picciotta.

Ma è al "cosa indossi quando dormi?" che trovo la mia conferma definitiva. La cocchina indossa "un pigiamone enorme con un grosso orso davanti". Ho un conato di vomito.
Mi riprendo solo grazie alla mia pupilla, che non delude: "solo gli slip". Non è adorabile?

Sì, è adorabile (e anche un po' porca), ma non sa di aver firmato la sua condanna. L'ipocrita italiano medio non ha dubbi: la sua preferita è l'insipida educanda.

venerdì 16 settembre 2005

Malesseri

Questa settimana ho davvero esagerato.

Non che abbia fatto nulla di particolare, ho semplicemente tenuto ritmi assurdi e fatto orari improbabili.

In poche parole: ho dormito poco. Troppo poco. Molto meno del solito.

Siamo a venerdì e sono stremato, con l'aggiunta di un discreto mal di testa.

Hanno ragione le mamme: bisognerebbe andare a letto presto.

Campo cinese

Da un po' di tempo a questa parte mi accade una cosa strana: quando passo in via Bramante mi va sempre a zero il campo del cellulare. Sempre.

Se sono al telefono, cade la linea. Sistematicamente. Quasi sempre nello stesso punto.

Come mai?

Qualche dubbio ce l'avrei, ma forse è solo fantascienza...

mercoledì 14 settembre 2005

Straordinario

Quasi tutti l'avranno notato già da tempo, ma i miei rapporti con il mezzo televisivo sono ormai troppo infrequenti perché ci facessi caso prima.

La parola più usata in assoluto, in qualsiasi trasmissione di intrattenimento o pseudo-tale, sembra essere straordinario.

Si assiste a quella che potrebbe essere ribattezzata la "Sindrome di Pippo Baudo": le cose definite straordinarie sono talmente numerose da far perdere significato al concetto stesso di straordinarietà.

È singolare notare come tutto questo sensazionalismo, tutto questo sbandierare per insoliti fatti e situazioni assolutamente normali, se non banali, faccia il paio con una programmazione che, per buona parte, è di livello piuttosto basso, quando non arriva al piattume devastante, con poche e rare eccezioni.

Non a caso negli ultimi anni la mia disaffezione verso la TV è arrivata a un punto tale che potrei tranquillamente buttarla via dall'oggi al domani, senza sentirne particolarmente la mancanza. Ed è un peccato.

Invece di sbandierare a tutti i costi lo straordinario, la televisione dovrebbe forse recuperare la capacità di raccontare anche l'ordinario, di creare spunti di riflessione e stimolare il senso critico.

Purtroppo a riguardo sono piuttosto pessimista e la strada imboccata sembra essere irrimediabilmente in discesa, sia per la rapidità con cui viene percorsa, sia per il livello che porta a raggiungere.

giovedì 1 settembre 2005

L'importanza della pratica

Ieri sera finalmente sono riuscito ad esercitarmi un po'. Sono giorni che ci provo, ma per una storia o per l'altra finisce sempre che si fa troppo tardi, che sono troppo stanco e me ne vado a dormire.

La pratica è importante e te ne accorgi in maniera drammatica quando ti rimetti sullo strumento dopo giorni di inerzia.

Per rompere il ghiaccio ho scelto una lezione sulle armonizzazioni, che con Mick avevamo deciso di preparare per poi provarla assieme. È passato più di un mese da allora, ma mi consolo pensando che probabilmente lui non l'ha ancora guardata.

La lezione non era particolarmente difficile e, incurante dell'ora tarda grazie al mio fido Pod Pro e alle mie cuffie chiuse, mi sono districato attraverso la prima parte senza troppi problemi.

I dolori sono arrivati con le ultime sei battute: un run di tre coppie settina-sestina, da eseguire con un misto di plettrata alternata e legato. Un incubo.

Tutta in alternata ce la farei anche, ma la combinazione con il legato e quella diavolo di settina da tenere a tempo mi mettono un po' in crisi.

Morale: ho fatto le due di notte senza venirne a capo.

In passato mi sarei sconfortato, ma oggi non più. Questo perché ho capito qual è lo scopo principale del fare esercizio: metterci di fronte a qualcosa che non siamo in grado di fare, per affrontarlo ed assimilarlo. E questo è un processo spesso lento e graduale, fatto di costanza e di pazienza.

Esercitarsi solo su cose che già si padroneggiano non serve a crescere: è un esercizio conservativo. È utile, anzi, indispensabile a non regredire, ma non produce alcun cambiamento.

Per progredire occorre fare un esercizio evolutivo. Significa sforzarsi di affrontare anche ciò che all'inizio ci sembra insormontabile.

Fioretto: esercitarsi almeno tre volte a settimana, prove escluse.

lunedì 29 agosto 2005

Fine della pacchia


Originally uploaded by stefanomasini.
È finita la pacchia: le ferie sono definitivamente finite.

Non le mie, quelle ormai sono storia.
Quelle di tutti gli altri.

Peccato.

Si ricomincia con le solite frenesie quotidiane.

Mi ero abituato alla città deserta.
Mi ero abituato ai tram semivuoti.
Mi ero abituato all'ampio parcheggio.
Mi ero abituato alla tranquillità ovunque. In ufficio, fuori, a casa.

Socialmente parlando capodanno è il primo di settembre.

giovedì 25 agosto 2005

Piano con la fantasia


The Key of G
Originally uploaded by SpringChick.
Spesso e volentieri, nel riportare le notizie, alcuni giornalisti ci mettono del proprio, condendo la descrizione dei fatti con particolari più o meno inventati che la rendono più appetitosa per il lettore/ascoltatore.

Certo, non sempre è tutta farina del loro sacco. Alle volte si limitano a dare risalto a qualche dettaglio insignificante o a riprendere con enfasi qualche testimonianza un po' fantasiosa, dandole più importanza di quanto non meriti.

Fatto sta che può accadere, per esempio, che dietro l'affascinate storia di un misterioso e talentuoso pianista senza nome né memoria né favella, subito ribattezzato con grande acume mediatico Piano Man, ci sia in realtà un poveraccio che, in stato di shock a seguito di un probabile tentato suicidio, trascorre le ore tamburellando sul medesimo tasto di un pianoforte.

Ma sì. In fondo, con tutti i guai che ci sono al mondo, ogni tanto fa bene sentirsi raccontare una bella favoletta. Qualcosa che, almeno per un momento, ci distragga dai problemi quotidiani.

Se solo le favolette che ci raccontano fossero tutte innocue come questa...

lunedì 22 agosto 2005

Babelfish


D'accordo che Internet è piena di errori e imprecisioni, ma che la versione italiana di un noto sito di aste online, nella sezione dedicata allo scambio di messaggi tra utenti, traducesse forward con "avanti" proprio non me l'aspettavo.

Memories

Qualche giorno fa ho ricevuto un'email da un vecchio amico di famiglia. Aveva saputo da mia madre, incontrata per caso sul suolo natìo, dell'esistenza di questa foto e mi chiedeva se potessi fargliene avere una copia. L'ho fatto volentieri.

Da sinistra a destra, lui è il primo, mio padre il secondo ed il terzo è quello che me l'ha data, undici anni fa, affinché la tenessi come ricordo.

Sono molto legato a questa foto.

La tengo appesa a casa, sopra amplificatori ed effetti. Si può dire che sia il mio santino musicale.

Quando la guardo mi dà come un senso di continuità generazionale, come se il mio fare musica fosse una specie di tradizione di famiglia.

In realtà mio padre aveva appeso il basso al chiodo ben prima che io nascessi, ma certe cose restano palpabili, anche quando ormai sono dissolte da tempo.

L'amore per la musica è una di queste.

giovedì 11 agosto 2005

Oneta


Domenica scorsa concerto in Val Brembana.

Il posto non era affatto male: un piccolo borgo dal sapore vagamente medievale.

Oneta, appunto.

L'occasione era una due giorni di ispirazione Tolkieniana, dal titolo I Borghi dell'Anello, che si concludeva domenica sera in musica. La nostra.

Doversi fare il service da soli, tra trasporto e montaggio, è stato piuttosto faticoso, ma anche moderatamente divertente e alla fine abbiamo messo su un palco di tutto rispetto.

Con il sempre mitico PDL al mixer anche i suoni non erano male.

A naso direi che, tutto sommato, siamo piaciuti al pur non troppo nutrito pubblico.

Una bella esperienza.

mercoledì 3 agosto 2005

Fiocco rosa


Com'era prevedibile la famiglia si è di nuovo allargata.

La nuova arrivata se la passa bene. Molto meglio di me, visto che è ancora in Sardegna, dove viveva col suo vecchio papà.

Un mio emissario dovrebbe portarmela in autunno.

Intanto guardo le sue foto e la penso.

lunedì 1 agosto 2005

Tornato

Non che sia stato via tanto, ma sono tornato.

Un paio di giorni di svacco totale al lago ed una breve vacanza di una settimana al mare natìo.

Oltre ad essermi ritemprato a dovere ho fatto un'interessante scoperta: quando sono in vacanza non sento il bisogno di scrivere sul blog.

Questa associazione lavoro-blog sembra preoccupante, ma in realtà è perfettamente normale. Scrivere qui è una simpatica valvola di sfogo e, evidentemente, quando sono in vacanza non ne sento il bisogno.

Ripensandoci, infatti, non scrivo quasi mai da casa.

Ora sono di nuovo in ufficio. Sono arrivato da un quarto d'ora e già arriva il primo post.

Non c'è dubbio: il lavoro nobilita l'uomo e fa bene al blog.

giovedì 7 luglio 2005

L'ultimo giorno un corno

È servito anche ieri, fin'oltre mezzanotte, per finire il mastering e la composizione del CD.

Inoltre servirà un'altra breve (si spera) sessione per correggere qualche piccolo difetto.

Per la cronaca: ho appurato che non sono di ferro, dato che ieri sono collassato.

martedì 5 luglio 2005

L'ultimo giorno

No, non è il titolo della nostra più grande incompiuta. Semplicemente oggi finiamo di mixare (si spera).

L'ultima giornata campale. Il colpo di reni finale. La svolta definitiva.

Se non collasso oggi vuol dire che sono di ferro.

Dopo il lavoro tappa a casa a recuperare la macchina, poi tappa in saletta a prendere gli alieni ed infine dritto in studio.

Spero solo che il risultato alla fine sia soddisfacente.

Al mastering l'ardua sentenza.

mercoledì 29 giugno 2005

Infradito

Non le sopporto.

Possono andar bene al mare o sul terrazzo di casa (per chi ce l'ha), ma vederle usare in città mi ha sempre dato una certa impressione di sciatteria.

E poi vedi in giro certa gente con ai piedi delle robe di plastica che manco in piscina...

In verità è soprattutto sugli uomini che proprio non le posso vedere. Anche perchè il gentil sesso ci ha abituati ad una varietà di sconcerie calzaturiere ben peggiori (e qui invito all'ascolto di La Follia Della Donna (Parte 1) di Elio e le Storie Tese, che tratta in maniera impeccabile l'argomento).

Dicevo che non sopporto gli uomini con le infradito1. A dirla tutta non sopporto gli uomini che vanno in giro in ciabatte, di qualunque tipo (se poi hanno anche i pinocchietti raggiungiamo l'apice).

Ma a dirla tutta neanche questo è del tutto vero. Un uomo al quale concedo l'uso impudico delle ciabatte c'è. Un uomo solo.

"Drugo" Lebowski.


1 Ma si dirà "le infradito", nel senso di calzature, o "gli infradito", nel senso di sandali? È un vero dilemma.

martedì 28 giugno 2005

La settimana decisiva

Siamo finalmente arrivati all'ultima fase: il mixaggio.

Sarà una settimana di fuoco (nel vero senso della parola, visto che lo studio fino a giovedì sarà senza aria condizionata).

Ieri abbiamo mixato il primo pezzo e il risultato mi è parso molto buono. Dico mi è parso perché, giunto alla mezzanotte di una giornata afosa cominciata 17 ore prima e per giunta senza aver cenato, i miei sensi non erano proprio al massimo della loro ricettività.

Sono ancora mezzo addormentato (mezzo? facciamo tre quarti) e il pensiero di dovermi fiondare di nuovo in studio appena uscito dall'ufficio non mi sorride particolarmente, ma questa è una fase delicata e preferisco essere presente il più possibile.

Spero proprio che i nostri sforzi siano ripagati da un buon prodotto.

mercoledì 22 giugno 2005

Come non condividere?

mercoledì 15 giugno 2005

Nazionalismo linguistico

Certo che i Francesi non finiranno mai di stupirmi col loro nazionalismo linguistico...

L'esatto contrario di ciò che avviene da noi.

Comunque da domani questo sito ragnatela cambia nome e IUPR*.

Si chiamerà Taccuinoloist.


* Indicatore Uniforme di Posizione Risorse.

lunedì 13 giugno 2005

Addio

Addio piccola, le nostre strade si dividono.

So che mi sei sempre stata fedele, ma devi capire che tra di noi non poteva funzionare: non eravamo sulle stesse corde.

Ora c'è qualcuno che ti apprezza per come sei e che non cercherà di cambiarti, come forse avrei fatto io.

Sii felice.

Tuo,
Soloist

martedì 7 giugno 2005

Visite

Oggi ho le visite mediche periodiche di controllo previste dalla legge 626/94, visita oculistica e visita specialistica.

Se me ne fossi ricordato avrei puntato la sveglia un po' prima.

Se avessi puntato la sveglia un po' prima avrei avuto il tempo di fare una doccia.

Se avessi fatto la doccia avrei un aspetto umano, anziché subumano.

Mano male che almeno mi sono cambiato le mutande.

Un momento.... ma... le ho cambiate?

Torno subito.

venerdì 3 giugno 2005

Il ponte

È in giornate come questa che Milano diventa quasi una città vivibile. Meno traffico, meno rumore, meno fretta.

Le vacanze alle volte son belle anche quando le fanno gli altri. Solo gli altri.

martedì 17 maggio 2005

E non più 30

Ne scrivo solo oggi, dato che la giornata di ieri l'ho tracorsa in stato di semincoscienza, ma domenica sera s'è festeggiato il mio compleanno, per dirlo alla toscana.

Nell'arco di 5 ore si sono avvicendate in casa più di una trentina di persone, con le quali ho sbevazzato e gozzovigliato a dovere.

Una splendida serata, passata in compagnia di amici in un clima allegro e scanzonato (forbita perfirasi per dire che mi son divertito un sacco).

Un grazie a tutti ed in particolare alla dolce metà, che ha reso possibile il tutto, ed alla lavastoviglie, che ha evitato strascichi sui giorni successivi.

Più vecchio, non più saggio.

mercoledì 11 maggio 2005

Compromessi

Alle fine ho dovuto cedere.

Da oggi anch'io sono iscritto alla SIAE.

Mi chiedo quanti giorni di purgatorio mi toccheranno per questo...

martedì 10 maggio 2005

Sono vivo (ma stanco)

È un periodo piuttosto intenso.

Dormo poco, faccio persino fatica a trovare il tempo per farmi una doccia (e devo assolutamente trovarlo prima che comincino a ronzarmi attorno le mosche).

Fino alla settimana scorsa quasi tutto il mio tempo libero è stato assorbito dalla registrazione delle parti di chitarra per l'album.

Dallo scorso weekend è assorbito dalla registrazione delle parti di tastiera, che stiamo facendo da me.

In mezzo a tutto ciò la dolce metà ha deciso (e qui aggiungo giustamente, visto che ogni tanto passa da queste parti, casomai equivocasse...) di proseguire l'opera titanica di sistemazione del focolare domestico, che ha compreso: eliminazione di letto preistorico, viaggio in ricicleria, cernita di parte della fuffa stagnante in soggiorno, più altre cose che al momento ho rimosso.

Forse giovedì arriva una mia carissima amica che dorvrebbe fermarsi fino a domenica, ed il salotto è (e probabilmente sarà) ancora invaso da expander e sintetizzatori.

Penso che al termine di tutto ciò avrò bisogno di una bella vacanza.

E fra 5 giorni invecchio pure...

martedì 26 aprile 2005

Poltrone su misura

Però! Abbiamo un ministro per lo Sviluppo e la coesione territoriale!

Se ne sentiva proprio il bisogno.

Ripensandoci, riguardo lo sviluppo nulla da dire, ma quanto a coesione mi pare che, almeno su un punto, non manchi di certo.



Come? "Su quale?"

Andiamo.... non credo sia necessario precisarlo.

martedì 19 aprile 2005

Armani anch'io

Brutta storia.

lunedì 18 aprile 2005

Tamburi nel weekend

Il primo passo è fatto.

Due giorni chiusi in studio hanno dato i loro frutti: la batteria è finita!1.

È stato un parto travagliato. Non più del previsto, ma neanche meno.

Al termine della sessione di sabato sembrava addirittura che fossimo in anticipo sulla tabella di marcia, nonostante il solito intoppo fetente.2

L'indomani siamo stati accolti da un'amara sorpresa e la mattinata è trascorsa a rifare uno dei pezzi del giorno precedente, illusoriamente dato per sconfitto.3

Il pomeriggio è stato dedicato alla suite ed è stata la conquista più faticosa. Ogni minuto è stato sezionato, spremuto, sudato, conquistato... ma alla fine anche lei ha ceduto e l'impresa è volta al termine.

Venerdì taglia & cuci e basso. Sabato chitarre.

L'avventura continua.

1 A meno di qualche piccolo ritocco, ma nulla deve (o dovrebbe) essere risuonato.
2 15/8 (7+8), 16/8 (7+9) o 18/8 (8+10)? I guess that I just don't know...
3 Evidentemente la venuta del Messia era stata prematura.

mercoledì 6 aprile 2005

Metafora

Due duellanti si affrontano: il primo armato di pistola, il secondo a mani nude.

Il primo inciampa e si spara nelle palle e l'altro riesce a sopraffarlo.

Il primo, non volendo ammettere di essersi sparato nelle palle, accusa il secondo di aver usato lui la pistola.

L'iniquità del duello passa in secondo piano.

Popstrology

Premesso che già non credo all'astrologia tradizionale, l'alternativa segnalata in questo post di mmic potrebbe forse offrire qualche spunto divertente.

Visto quel che ha trovato lui, io non ho ancora avuto il coraggio di controllare...

lunedì 4 aprile 2005

Una serie di sfortunati eventi

...l'ultimo dei quali è stato l'andarlo a vedere al cinema.

Un film inutile, inconcludente, noioso, superfluo. Tolto Jim Carrey non resta nulla (ma anche lasciandolo non è che ci sia poi molto).

Al termine del pedante e sconclusionato pippone con cui si conclude questa insulsa pellicola viene spontaneo chiedersi (e lo spettatore davanti a me l'ha fatto ad alta voce): "chi è che ha buttato dei soldi per produrre questa cagata?" (cit.)

venerdì 1 aprile 2005

L'estrema uguaglianza

Si nasce, si cresce, si vive ed infine si muore. È così per tutti gli uomini.

Solo non tutti, quando si appresta l'ultimo momento, hanno alla finestra frotte di avvoltoi col microfono.

Papi e prìncipi, nel momento della morte, sono come tutti gli altri. Semplici uomini.

È l'unico momento in cui siamo veramente tutti uguali.

martedì 29 marzo 2005

E la famiglia cresce

Nell'ambito del laborioso processo di sgrezzamento del mio stile musicale, ho deciso che non poteva mancare una decorosa acustica elettrificata.

La bimba è già stata rodata in saletta e direi che si comporta più che bene.
Non vedo l'ora di collaudarla dal vivo.

E la famiglia cresce.

Quando si dice gufarsela...

Era già da un po' che pensavo: "però... è tanto che non faccio un backup".

Da ieri non è più necessario.

venerdì 18 marzo 2005

Questa piacerà a Mario...

Quando la fuffa che ci arriva per posta elettronica è autentica, l'autore potrebbe aver smesso di ridere.

È uscito

Lo si trova in edicola.
Lo consiglio vivamente.

giovedì 17 marzo 2005

Porte

Dove lavoro ci sono così tante porte che quando mi sposto da una parte all'altra dell'edificio mi viene in mente la sigla di Get Smart.

martedì 15 marzo 2005

Linguaggi e fonemi

Oggi sul tram mi è capitato di fermarmi ad scoltare la conversazione di un gruppo di filippine. Sì, lo so, non è carino fermarsi ad ascoltare le conversazioni altrui, ma tanto non ci capivo una mazza, dato che parlavano filippino.

Non ho potuto fare a meno di notare una cosa: anche quando parlano nella loro lingua, usano una sacco di parole straniere, principalmente inglesi, ma anche italiane. Quel che mi ha stupito è che non fanno come noi, che spesso le usiamo per stupida esterofilia o dove manchi un immediato equivalente italiano, ma proprio per esprimere concetti assai comuni e semplici.

Ad esempio gli ho sentito ripetere più volte, nel mezzo di un discorso probabilmente su sanità e fisco (lo deduco unicamente dal fatto che avevano in mano un impegnativa), le parole "seven thirty".

Chiaramente si riferivano al noto modulo per la dichiarazione dei redditi, ma mi son chiesto il perché dell'inglese: è pur sempre un numero. E poi, perché non in italiano, "sette e trenta"?

La cosa mi fa pensare che abitualmente pronuncino i numeri in inglese. Forse non esistono parole in filippino per esprimere i numeri? Improbabile.

Tanto per fare un altro esempio, la parola "biglietto", invece, era sempre in italiano. Ad un certo punto, poi, hanno cominciato ad interrogarsi su come si pronunciasse in italiano la lettera Y, che loro parevano saper pronunciare unicamente in inglese e, quando una di loro ha fatto presente che si legge ipsilon, si sono messe a ridere.

In generale, a chi ascolta fa sempre un certo effetto sentire qualcuno parlare in un'altra lingua ed utilizzare abitualmente termini di un altra, magari della propria.

Chi sa che effetto fa ad un anglofono sentir parlare un italiano... "Stamattina ho fatto colazione coi corn flakes, più tardi ho un meeting col management, poi un briefing per discutere le prossime deadlines e domani un brunch con un cliente... ed il mio computer continua a non funzionare per colpa di un bug nel firmware."

Cosa voglio concludere con questo post? Non lo so. Probabilmente niente.

giovedì 10 marzo 2005

Associazione d'idee

È da ieri che mi frulla per la testa una strofa di Alfieri, di Elio e le Storie Tese. Per la precisione quella cantata da Rocco Tanica:

Ciao, sono Tanica il tastiere,
del maestro indegna spalla
io corro con le gambe in spalla
e mi fa male un po' la spalla.
Fra i salumi amo la spalla
degli amici salgo in spalla
la vita è una lotta spalla a spalla
ma ho trovato in te una spalla
Sì ho trovato in te una spalla!
Evviva, la spalla, lui mette gambe in spalla,
salumi ama la spalla, maestro degna spalla,
trovata l'amicizia in Elio, figata!
Sarà perché anche a me da ieri fa male la spalla, quella sinistra, talmente tanto da non riuscire ad alzare il braccio.

lunedì 7 marzo 2005

Soddisfazioni residue

Il weekend appena trascorso è stato uno dei più proficui e ricchi da un po' di tempo a questa parte.

L'inizio non era stato dei più entusiasmanti, con un sabato mattina, sia pur cominciato doverosamente tardi, trascorso a fare un po' di manutenzione alla macchina di mammà e passare l'aspirapolvere in tutta la casa. Fortunatamente nel pomeriggio le cose hanno preso una piega decisamente migliore...

Le prove sono state particolamente utili e si sono svolte in un clima veramente piacevole: grappa, boeri, moffo e musica. Abbiamo provato tutti i pezzi, in vista dell'imminente inizio delle registrazioni, lavorato un po' al nuovo brano acustico ed eseguito un pezzo del super-concept del Manzo, che sta venendo decisamente bene.

In serata ho avuto modo di gustare a la maison du Boeuf, accompagnato dalla dolce metà, un'ottima cena a base di pesce, opera della nostra impagabile1 PR.

Domenica mattina saltino a Second Hand Guitars col mitico Mick e l'augusto Augusto2. Un giretto di un paio d'ore tra gli stand: piacevole, ma nulla di eccezionale. SHG, pur restando sempre un'occasione per vedere tanti strumenti e tanti musicisti e per incontrare qualche amico, è sempre più vetrina e sempre meno fiera. Sempre più negozi tra gli espositori, sempre meno privati, sempre più dimostrazioni di nuovi prodotti3 (new!), sempre meno usato (second hand, appunto...), prezzi sempre più assurdi, sempre meno affari, sempre meno scambi, sempre meno popolare.
In sintesi: tanta, troppa pubblicità.

Pranzettino casalingo, cafferino, cuneese e pisolo, seguito da veloce sistemazione della stanza della musica.

Alle cinque arrivano i ragazzi, tutti tranne il Manzo, accompagnati da una paziente Master Frodo4, e ci mettiamo a lavorare al pezzo acustico. I risultati arrivano e, verso sera, il pezzo appare ormai quasi finito.
Partito il Saldo Maledetto, i superstiti di dedicano alla sistemazione di un click da utilizzare nelle registrazioni, conseguendo anche qui brillanti successi.

Verso le nove, a cavallo di una rapida cena, cominciano ad arrivare alla spicciolata i role player della domenica sera. Prima di iniziare, troviamo il tempo per una squisita torta al cioccolato (con tanto di candeline) accompagnata da un ottimo spumantino, per festeggiare Haymar, recentemente divenuto più vecchio (ma non più saggio).

Il lunedì è sempre una giornata infame (specie quando è ammorbata da ben due riunioni inutili), ma quanto a soddisfazione, almeno per oggi, posso vivere di rendita.


1 Infatti lavora gratis.
2 Il nostro Fender guru personale.
3 C'era pure il CPM che vendeva i propri insegnanti e la propria enciclopedia.
4 Pazienza remunerata, durante una pausella, con la visione di un paio di brani di un concerto dei Muse.

giovedì 3 marzo 2005

Neve

Tanta.

mercoledì 23 febbraio 2005

Opzioni e affinità

"L'idea che gli Stati Uniti si preparino ad attaccare l'Iran è semplicemente ridicola": lo ha detto il presidente George W. Bush. Precisando poi che nessuna opzione è esclusa.
da La Repubblica

Se ne desume che almeno una delle opzioni prese in considerazione è ridicola.

Berlusconi a Yushenko: "Conosco dei buoni calciatori ucraini"
Bush a Zapatero: "Hola, que tal, amigo?"
da La Repubblica

Te credo che vanno d'accordo.

lunedì 21 febbraio 2005

Prediche

Berlusconi accusa Prodi: "non sa comportarsi sul piano internazionale".

Da che pulpito.

giovedì 17 febbraio 2005

Dubbi amletici

Sul tram si può occupare un sedile con borse (e/o zaini, sacchetti, ecc.) o bisogna per forza sedersi?

Quando la patente scade, esiste un limite di tempo entro il quale rinnovarla, oltre il quale diviene nulla?

I contratti di affitto si ereditano?

L'abito fa il monaco?

Assumere la propria figlia al Ministero della Salute è nepotismo? E far stipendiare figlio e fratello dal Parlamento Europeo?

La vita è un sogno o Marzullo sniffa la colla?


A prescindere dalle risposte, l'importante è farsi delle domande.

mercoledì 16 febbraio 2005

Alternative Fallàci

Oriana Fallaci ed Enrico Mentana contro il Festival di Sanremo è la mossa a sorpresa nella controprogrammazione di Mediaset al campione d'ascolti della Rai. Giovedì 3 febbraio, in prima serata su Canale 5 va in onda "Oriana Fallaci-Storia di un'italiana" (da La Repubblica)

Premesso che quella sera avrò le prove, premesso che, anche se non le avessi, non vedrei nè l'uno nè l'altro programma (anzi, la televisione rimarrebbe probabilmente spenta), premesso che immagino si tratti di marzo e non di febbraio (purtroppo), non mi sembra una grande alternativa.

Sostanzialmente si tratta di scegliere se farsi martoriare le orecchie o gli zebedei.

E poi c'è qualcos'altro che non quadra. Il sottotitolo: "Storia di un'italiana". Sia pur formalmente ineccepibile (la cittadinanza ce l'ha ancora), dal punto di vista sostanziale mi sembra assai poco emblematico.

L'avessero chiesto a me, un sottotitolo, avrei scelto "Apologia del rancore". Decisamente più adatto al personaggio.

giovedì 10 febbraio 2005

Superstizioni statistiche

Prima si affannano a ricordare come le probabilità di estrazione di un numero non dipendano dalle estrazioni precedenti, come non abbia senso continuare a giocare lo stesso numero solo perché non esce da molto tempo, fino ad invocare provvedimenti straordinari per impedire ai malati del Lotto di rovinarsi con le proprie mani fino alle conseguenze più estreme.

Dopo che è uscito, 'sto benedetto 53, tutti a riempire i giornali di statistiche: da quanto non usciva, qual è il numero più ritardatario della storia ed altro inutile ciarpame di questo calibro.

Viva la coerenza.

mercoledì 9 febbraio 2005

Castelli in aria

"Il magistrato deve sentenziare secondo il comune sentire del popolo e ciò significa saper interpretare quel che, in un dato momento storico, è il sentimento popolare, cosa che naturalmente non significa giustizia sommaria" (Roberto Castelli, ministro della Giustizia)

Da quando i magistrati devono interpretare il "sentimento popolare"? Non mi risulta che la Costituzione gli attribuisca questo compito. E come poi? Fanno un sondaggio?

Seguendo questo ragionamento si può arrivare alla caccia alle streghe e, sì, proprio alla giustizia sommaria.

I magistrati devono attenersi alle leggi, promulgate dal parlamento, eletto dal popolo. Così si esprime la volontà (e non il sentimento) popolare.

Mi chiedo come sia possibile che un ministro della Giustizia pronunci tali assurdità.

mercoledì 2 febbraio 2005

Primo bilancio

Il primo mese dell'anno se n'è andato e devo dire che è stato particolarmente intenso, soprattutto dal punto di vista musicale.

È stato il mese del primo concerto importante, con grande attenzione di pubblico e stampa, ma è stato anche il mese in cui si è concretizzata la possibilità di realizzare l'album d'esordio.

Ci sono tutte le premesse perché anche i mesi a venire siano altrettanto intensi ed impegnativi.

Febbraio sarà dedicato alle ultime limature in vista del prossimo inizio delle registrazioni. C'è anche l'intenzione di provare a produrre del materiale nuovo.

Marzo vedrà le prime sessioni in studio. E sarà una bella scommessa: finalmente faremo sul serio.

Ci sono già tanti progetti, tanta carne al fuoco. Ora dobbiamo solo stare attenti a tener viva la fiamma e far sì che la cottura sia perfetta.

domenica 30 gennaio 2005

Ora che ho tirato il fiato...

...posso dirlo: è andata alla grande.
Certo il teatro strapieno faceva un certo effetto, ma quando siamo usciti sul palco e le luci si sono abbassate è stato tutto più facile.
L'oscurità ha inghiottito il pubblico e siamo rimasti solo noi, e la nostra musica.
Una bellissima esperienza ieri, una grande soddisfazione oggi, un bel ricordo per domani.

giovedì 20 gennaio 2005

Fibrillazioni

È sempre così nell'imminenza di un evento importante. Ci si affanna perché tutto sia a posto, si discute, si commenta, si critica.

L'evento in questione è un concerto, al quale mancano un decina di giorni. I preparativi fervono e, anche se nessuno l'ammette, con essi pure un po' d'ansia.

Lunedì sono stato ospite in radio (non dico quale per pudore) per promuovere un po' la cosa, assieme al principale organizzatore.
È stata un'esperienza nuova, non ero mai stato in una radio prima.

Il mio primo pensiero è stato "cavolo, se faccio un ruttino lo sentono tutti". Sarà forse per questo che per i primi 20 minuti sono rimasto praticamente zitto. Ma poi ti rilassi e tutto scorre via come una chiacchierata tra amici.

Stasera di nuovo prove, come pure domenica e giovedì. Dopodiché si parte.

Incrociamo le dita.

mercoledì 12 gennaio 2005

Nomen omen 2

"Con la pubblicazione del prospetto sui bond l'Argentina ha realizzato l'imbroglio più importante della storia". Non usa mezzi termini Nicola Stock copresidente del Gcab, associazione che tutela molti detentori di bond argentini finiti in default, e presidente della Task force argentina, l'associazione costituita in seno all'ABI per la tutela degli investitori italiani titolari di tango-bond.
Fonte: La Repubblica

martedì 11 gennaio 2005

Nomen omen

Napoli, si dice pentito Marco Pizzicato, 22 anni, "beccato" con una sigaretta poco dopo mezzanotte: "Quanta popolarità"
Fonte: La Repubblica

venerdì 7 gennaio 2005

La gente i CD li compra lo stesso

Un post di ieri su Slashdot segnala come le vendite di CD negli Stati Uniti siano aumentate del 2,3% nel 2004.

E meno male che il filesharing doveva distruggerle...

Interessante la discussione relativa al post, all'interno della quale si trovano alcuni scambi particolarmente interessanti come questo o quest'altro.

mercoledì 5 gennaio 2005

Sanremo

Cavoli! Quest'anno c'è anche Califano che canta un pezzo dei Tiromancino!

Non me lo posso perdere!

Anzi, no. Posso.

lunedì 3 gennaio 2005

Caro blog ti scrivo

L'anno nuovo è arrivato, accompagnato dalle tradizionali celebrazioni e magnate.

Come è ormai consuetudine abbiamo gozzovigliato a casa di Marco e Silvia, sia il 31 sera (il cenone vero e proprio) che l'1 (il tradizionele brunch spazzolatorio di quanto avanzato la sera prima, vale a dire un altro pasto più che completo).

Dopo l'abboffata siamo andati al cinema a (ri)vedere Gli Incredibili. Veramente molto carino e godibile, anche se il mio preferito rimane un altro.

Nel complesso sono stati due giorni veramente belli, soprattutto perché si è festeggiato tra amici ed in un'atmosfera raccolta, allegra e spensierata, l'unica cosa veramente importante in qualsiasi festa.

Speriamo sia di buon auspicio.